Arresto Toti, la difesa punta alla revoca dei domiciliari anche con il Riesame

L’interrogatorio è fissato per domani alle 14 e la difesa, con l’avvocato Stefano Savi, studia le strategie per la revoca degli arrestati domiciliari del governatore Giovanni Toti.

L’istanza al giudice tecnicamente si chiama “istanza di libertà personale”. Si tratta di una richiesta al giudice per l’indagine preliminare che ha emesso l’ordinanza di rivedere la misura emessa nei suoi confronti.

I tempi sono piuttosto rapidi, così come la risposta del giudice. Ma servono elementi chiari e nuovi per convincere un magistrato che fino a qualche giorno prima ha evidenziato non solo la gravità dei fatti ma anche la concreta possibilità reiterare il reato o inquinare le prove da parte di Toti a cambiare idea.

Se il giudice dovesse rimanere sulla stessa linea e confermare per il presidente della Regione gli arresti domiciliari, c’è però ancora spazio per l’appello. Che finisce al tribunale del Riesame.

I giudici diretti dal presidente Massimo Cusatti devono solo pronunciarsi sulle effettive esigenze cautelari del presidente della Regione. E non entrare in nessun altro aspetto della vicenda giudiziaria.

Ad oggi questa è la strada maggiormente perseguibile da Toti. Quella che, in teoria, potrebbe dargli la speranza di tornare in sella in Regione. Più difficile e più rischioso, invece, il ricorso direttamente al tribunale del Riesame. Che da un lato ha sì tempi più brevi ma anche molti pericoli.

I tre magistrati -anche il Riesame è sotto organico oltre al presidente Cusatti ci sono in pianta al momento i magistrati Marina Orsini e Luisa Avanzino- in quel caso si pronunceranno non solo sulle esigenze cautelari ma anche sull’intera vicenda. E dunque potrebbero sì migliorare il quadro giudiziario di Toti ma anche, in caso di valutazione negativa, aggravarlo ulteriormente.