Il conflitto in Medio Oriente, tra Israele e Palestina, è arrivato di nuovo tra i banchi del Politecnico di Torino. Dopo le prime proteste di inizio aprile 2024, quando gli studenti avevano chiesto l'organizzazione di una seduta straordinaria e aperta del Senato Accademico, per poter discutere delle collaborazioni in corso tra l'ateneo e altre università israeliane, oggi i manifestanti tornano sotto al Politecnico per continuare le proteste in difesa del popolo Palestinese.
Il Senato accademico all'Energy center
A motivare le proteste è soprattutto la seduta del Senato Accademico straordinario, in corso oggi, martedì 7 maggio, che si sarebbe dovuta tenere all'interno del Politecnico, ma in vista del presidio è stata trasferita all'Energy Center, il centro di ricerca di Torino in via Paolo Borsellino 38. Ma a mobilitare i manifestanti sono soprattutto i timori, da parte degli studenti e di alcuni docenti, dell'utilizzo delle ricerche per scopi bellici. Inoltre l'ateneo è accusato di avere in attivo numerose collaborazioni con settori dell'industria bellica come Leonardo, Frontex e l'israeliana Elbit Systems.
Usb: "Non si può essere imparziali"
"In questi mesi numerosi studenti si sono mobilitati perché oggi non può esistere imparzialità, il popolo Palestinese sta morendo sotto le bombe - ha dichiarato un esponente della sigla USB -. In questo momento a Rafah i cittadini sono minacciati dell'invasione israeliana. Noi studenti ribadiamo che non vogliamo firme con aziende che promuovono le politiche del governo sionista".
"Il Senato Accademico è stato spostato poco prima del suo inizio, all'ultimo minuto senza avvisare - ha spiegato Sofia del movimento Cambiare Rotta -. Il nostro presidio denuncia il genocidio del popolo palestinese, vogliamo che il Politecnico prenda posizione, cosa che fin'ora non ha fatto".
Da presidio a corteo
Dopo le dichiarazioni al megafono e il raduno sotto i portici del Politecnico, il presidio si è trasformato in un corteo, sfilando tra i corridoio dell'istituto sventolando bandiere gridando: "Palestina libera".
Il corteo ha sfilato per via Paolo Borsellino occupando la strada e limitando per alcuni istanti il passaggio di automobili. Adesso i manifestanti si trovano davanti alla sede di Energy centrel, faccia a faccia con un ingente cordone della polizia.
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