Il Nazionale

Cronaca | 16 aprile 2024, 19:33

Spese pazze per 430 euro con il bancomat di un altro: in due a processo

La vittime è il 50enne Marco Fortunato, l'ex grafico della Massucco T. srl che, la scorsa settimana, si era rivolto alla trasmissione Le Iene per alcune questioni aziendali. Ad essere imputati, due dipendenti della società

Spese pazze per 430 euro con il bancomat di un altro: in due a processo

Sono due i dipendenti della Massucco T. srl, che, secondo la Procura di Cuneo, dopo aver trovato il bancomat dell'ex collega Marco Fortunato, il grafico cuneese che la scorsa settimana si rivolse alla trasmissione di Le Iene per chiarire alcune questioni tra lui e la società per cui lavorava, l’avrebbero utilizzata indebitamente per effettuare 24 pagamenti per un totale di 434 euro. Era l’agosto 2022.

A raccontare quanto accaduto in tribunale a Cuneo è stato proprio il grafico, costituitosi parte civile nel procedimento a carico dei due operai, che riuscì a scoprire gli ammanchi del conto controllando l’applicazione della sua banca.

Prendendo visione dell’estratto conto, Fortunato si accorse che quei 24 movimenti di uscita sul suo conto avevano tutti un valore inferiore di 25 euro, cifra massima per cui non è richiesto né l’inserimento pin al momento del pagamento né l’autorizzazione del titolare del conto: “La carta fisica la utilizzavo poco perché avevo tutte le informazioni salvate sul telefono - ha iniziato a spiegare -. Forse l’avevo persa nel parcheggio o nel cortile dell’azienda: ogni tanto capitava di movimentare mezzi e carrelli elevatori e può essere che sia caduta così. Non avevo attivato le notifiche istantanee di pagamento quindi non me ne accorsi subito. Dall’app ho però visto le attività commerciali in cui erano stati effettuati i pagamenti e, dopo aver contattato le forze dell’ordine, ci andai con una pattuglia”. Alcune delle spese erano state effettuate presso un negozio di alimentari in Via Pellico, un bar tabacchi a Bombonina, un distribuire di benzina, un negozio di scarpe e un caseificio.

Dopo aver bloccato la carta e formalizzata la denuncia, i Carabinieri riuscirono ad arrivare ai due imputati attraverso l’acquisizione dei frame tratti dai filmati delle videocamere di sorveglianza poste in alcuni negozi. Alcuni dei fotogrammi vennero sottoposti ai negozianti che riconobbero i due imputati: “In una delle attività commerciali – come illustrato da un agente di Polizia – il titolare ci spiegò che un ragazzo giovane, dopo aver fatto una spesa di 100 euro, aveva chiesto di suddividere il pagamento in più tranche da 25 euro perché aveva la carta di suo padre e non ricordava il pin”. Uno dei due venne riconosciuto “con forte somiglianza dal negoziante di Via Silvio Pellico, quanto all’altro – ha continuato il poliziotto – le immagini erano talmente nitide che al supermercato lo si vede strisciare il bancomat della vittima”.

La prossima udienza, il 2 maggio.

CharB.

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