Dopo le polemiche sulle luci accese nell'edificio di corso Regina Margherita 47, i consiglieri di minoranza Ferrante de Benedictis (Fratelli d'Italia) e Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) hanno chiesto chiarimenti alla Giunta sull'effettivo sgombero di Askatasuna.
Nonostante le accuse dell'assessore regionale di Fratelli d'Italia Maurizio Marrone sulla presenza di panni stesi che confermerebbero la presenza dei militanti del centro sociale, il Comune ha confermato che i sopralluoghi da loro effettuati hanno confermato lo sgombero.
"L'intero fabbricato - ha dichiarato la vicesindaca Michela Favaro - come verificato dal sopralluogo del 15 febbraio è risultato libero da persone e nella disponibilità della Città di Torino. È stato effettuato un secondo sopralluogo in data 6 marzo, in seguito ad alcune segnalazioni, e di nuovo l'immobile è risultato libero da persone. Il percorso di coprogettazione ha terminato la prima fase sulla parte esterna e proseguirà sui locali del piano terreno solo in seguito alla perizia tecnica sullo stato dell'immobile. L'accesso all'immobile è al momento interdetto in attesa della perizia tecnica".
"Non sono soddisfatto delle risposte perché davo quasi assodato che l'immobile fosse occupato, come si vede dalle notizie stampa e dalle luci accese in questi giorni al primo piano - ha commentato De Benedictis - Non è sempre facile trovare gli occupanti nel momento in cui si fanno sopralluoghi, strano che si sia rimandato quello del 22 febbraio".
Il 27 il sopralluogo del Comune. Gli antagonisti: "Presidieremo"
Mercoledì 27 marzo è previsto il sopralluogo delle due commissioni del Consiglio Comunale che era stato rimandato a febbraio, per mostrare ai consiglieri lo stato dell'edificio.
"I provocatori e i fascisti non sono i benvenuti in Vanchiglia", annunciano intanto gli ex occupanti dell'edificio di corso Regina Margherita, che si troveranno in presidio dalle 9 chiamando a raccolta i residenti. Il leghista Fabrizio Ricca aveva già chiesto un mese e mezzo fa di fare un sopralluogo dentro Askatasuna, ma la Città aveva bloccato la visita per motivi sicurezza.
Per gli antagonisti, l'iniziativa di mercoledì è stata "studiata a tavolino, per utilizzare questa vicenda in una becera campagna elettorale che vorrebbe guadagnare qualche voto dagli “haters” di Askatasuna". "Una provocazione - aggiungono gli ex occupanti del centro sociale - perché sappiamo che per regola all’interno della normativa del “bene comune” i consiglieri comunali sono in possibilità di richiedere un sopralluogo e dunque un suo rifiuto potrebbe incrinare e mettere a rischio il percorso di progettazione".
"Davanti a una chiara strumentalizzazione, - aggiungono - pensiamo che sia necessario essere presenti come parte attiva del quartiere che da sempre si schiera contro ogni fascismo e razzismo". "Provando a trovare soluzioni dal basso, collettive e condivise, per una reale vivibilità degli spazi che abitiamo, che siano alternative alla narrazione di chi vuole marciare sopra alle difficoltà di un territorio per guadagnare qualche consenso elettorale".
Ricca: "Antagonisti non ci fermeranno"
“Gli ex occupanti di Askatasuna indicono un presidio fuori dall’edificio? Bene, è giusto che si abituino a vederlo da fuori, mentre i consiglieri comunali entrano al suo interno per disegnare un nuovo futuro per la struttura - afferma il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca -. Con il sopralluogo del 27 esercitiamo un diritto democratico conferitoci dagli elettori, non ci preoccupano, quindi, proclami bellicosi redatti da chi dalla sua ha solo la forza della prevaricazione”.
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