Il Nazionale

Cronaca | 25 marzo 2024, 17:05

Il dramma di un'insegnante malata di cancro: "Licenziata senza preavviso, aspetto da 5 mesi pensione e Tfr"

Il caso di Anna Vitellio, docente di Scienze Motorie, sollevato dalla Cub Scuola: "Qui c'è una donna che non sa più come tirare avanti, occorre intervenire subito"

Il dramma di un'insegnante malata di cancro: "Licenziata senza preavviso, aspetto da 5 mesi pensione e Tfr"

Una storia triste, anzi tremenda, perché alla malattia si aggiunge il licenziamento. E per una insegnante di quasi 55 anni ora diventa difficile tirare avanti, senza stipendio, ancora senza i requisiti per la pensione e nell'attesa del Tfr, attesa che potrebbe durare (almeno) fino alla fine dell'anno.

La Cub Scuola, attraverso il suo segretario Cosimo Scarinzi, ha sollevato il caso di Anna Vitellio, classe 1969, insegnante di Scienze Motorie, che nel 2007 ha scoperto di essere malata di cancro. Nonostante ciò, per anni ha continuato ad insegnare regolarmente e tre anni fa è passata finalmente di ruolo, ma oggi non c'è più posto per lei a scuola, visto l'aggravarsi delle sue condizioni. Nè all'istituto Bosso Monti, dove è stata fino ad ottobre e neppure al Primo Levi, dove aveva vinto il concorso. "A dicembre 2022 la malattia non mi permetteva più di fare tutte le ore di servizio, pertanto feci partire l'iter per la malattia, successivamente chiesi la visita collegiale per poter richiedere la pensione di inabilità al lavoro", racconta la stessa Anna.

"Io insegno Scienze Motorie e come potrei andare in palestra, con la carrozzina, che non potrei aiutare i ragazzi in caso di bisogno, avendo problemi io per prima? Purtroppo la situazione è peggiorata negli ultimi tempi ed io non riesco più a stare in piedi come prima". Il 5 ottobre 2023 Anna sostiene la visita collegiale che la dichiara inabile al lavoro, nel frattempo era scaduto il suo contratto al Bosso Monti e l'insegnante era rientrata da settembre al Primo Levi, che 10 giorni dopo il ricevimento del verbale della commissione medica fa partire il licenziamento.

"Quando ho ricevuto la lettera non ci volevo credere", racconta ancora Anna. "A mio avviso l'inabilità non è giusta causa per il licenziamento, i malati oncologici sono tutelati, senza contate che il licenziamento è partito in un periodo in cui ero ancora in malattia". Sulla liceità del licenziamento la Cub sta ancora approfondendo la questione, per capire se esistano gli estremi giuridici, ma intanto il guaio vero è che da fine ottobre l'insegnante non ha più percepito lo stipendio ma neppure tredicesima e buonuscita. Ed è iniziato un rimpallo di responsabilità tra il Mef, la scuola e L'Inps. 

"Io non so più come andare avanti: quei pochi soldi che avevo sono finiti, oggi sono ricoverata in un Hospice a Carignano e mi sto riempiendo di debiti per poter campare. Non riesco a pagare spese, riscaldamento, affitto, le bollette. E poi si mangia pure", è il suo urlo di dolore. Il Tfr dovrebbe arrivare entro fine anno, ma siamo ancora a marzo, mentre tutto tace sul fronte della liquidazione e della pensione di inabilità. Se già è grave dover ripartire dopo il licenziamento, lo è ancora di più dovendo convivere con la malattia e l'assenza di soldi o sussidi.

"Ho fatto molti solleciti all'Inps, anche attraverso il Caf che ha seguito la mia pratica, ma mai nessuna risposta. Magari mancano dei documenti, magari c'è qualcosa che non è stato fatto, ma se nessuno mi risponde come potrò mai uscire da questo incubo?". Per provare ad alleviare la situazione di Anna, la Cub ha avviato una raccolta fondi per sostenerla e aiutarla, ma intanto l'orologio corre. Soprattutto quello delle spese.

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