“E’ inaccettabile che nel 2024 si possa ancora morire nei luoghi di lavoro”. Lo ha affermato Claudio Ventrice, prefetto di Asti, aprendo la conferenza stampa indetta per tracciare un bilancio del primo anno di attività della task force da lui fortemente voluta per prevenire e contrastare gli incidenti sui luoghi di lavoro. Episodi che, in due dei cinque casi denunciati nel corso del 2023 (sui restanti sono in corso accertamenti medico-scientifici), sono infine stati rubricati come “morti sul lavoro”.
E’ quindi palese l’importanza dell’impegno profuso dai componenti dell’unità operativa, che fa capo appunto alla Prefettura, che vede collaborare vari enti (Ispettorato del Lavoro, Inps, Inail, Spresal e forze dell’ordine) con l’obiettivo di attuare controlli sinergici in tutti gli ambiti lavorativi, con evidente beneficio per i lavoratori e per le stesse imprese, che si trovano a dover affrontare un unico controllo, molto approfondito, anziché magari più verifiche nel corso dell’anno.
Ventrice: "In alcuni casi, i responsabili neppure sanno come si allestisce un cantiere"
“Abbiamo attuato una media di un’ispezione al mese – ha spiegato il prefetto – riscontrando numerose irregolarità e, fortunatamente, un paio di situazioni totalmente nella norma. Sono risultati importanti, anche guardando al numero di violazioni e relative sanzioni comminate, ma evidenziano che la mentalità di molti non è ancora quella giusta. In molti casi è evidente che i responsabili neppure sanno come si allestisce un cantiere. Abbiamo riscontrato cantieri con lavoratori privi di protezione, imbragature e caschetti di sicurezza, oltre che fortemente non formati”.
“Le normative vengono ancora troppo spesso disattese – ha proseguito – ad esempio abbiamo trovato un lavoratore che percepiva reddito di cittadinanza e nel contempo lavorava ‘in nero’ in un cantiere. Il nostro obiettivo è di arrivare al ‘numero zero’ incidenti, forse utopico ma dobbiamo fare tutto il possibile per ridurne drasticamente il numero. Per farlo certo non bastano le ispezioni, è necessario anche puntare sulla formazione e sul rinnovamento tecnologico dei macchinari”.
Ispettorato del Lavoro: "Operare in sinergia per ottenere migliori risultati"
“L’attività di vigilanza è nostra mission istituzionale – ha sottolineato Tiziana Morra, direttore dell’Ispettorato del Lavoro Alessandria-Asti – e solo facendo sinergia riusciamo a ottenere risultati rilevanti. Nel corso dell’anno abbiamo effettuato principalmente ispezioni nell’ambito edilizio, ma anche agricoltura e altri settori come lavorazione marmi, raccolta metalli, ecc. Riscontrando principalmente episodi di lavoro nero e lavoratori clandestini, emanando di conseguenza provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali, oltre ad anomalie giuslavoristiche”.
Spresal: "Ciascun infortunio rappresenta un danno per la salute"
“Ciascun infortunio sul lavoro rappresenta un danno per la salute – ha aggiunto Roberto Zanetti, responsabile Spresal Asl AT – Per quanto ci concerne, abbiamo riscontrato violazioni che non vorremmo più rilevare nelle aziende, come lavoratori senza visita medica o formazione. Situazioni che possono esporre ad esempio persone con patologie al rischio rappresentato da temperature elevate o dall’operare ad altezze considerevoli. Il nostro obiettivo è di riuscire a lavorare sempre più in fase preventiva e sempre meno in fase di indagine post episodi”.
Inps: "I mancati versamenti danneggiano le aspettative pensionistiche"
“Abbiamo accolto con entusiasmo la possibilità di far parte della task force – ha spiegato Fiorenzo Prato, direttore provinciale dell’Inps – riscontrando casi di mancata documentazione che, se trascurati o sommersi, possono avere conseguenze rilevanti sull’elargizione di contributi come la Naspi o ridurre anche drasticamente le aspettative pensionistiche dei lavoratori”.
“Dal punto di vista dei risultati conseguiti – ha spiegato Antonella Rainero, anch’essa dirigente Inps – abbiamo individuato 6 lavoratori irregolari, accertando complessivamente un importo di oltre 200.000 euro tra mancati contributi e sanzioni elevate. Ma i maggiori introiti, pari a 180.000 euro, sono arrivati dall’accertamento effettuato presso le società che si occupano di raccolta metalli, inoltre abbiamo recuperato altri 21.000 euro accertando la situazione di una ditta di lavorazione marmi che aveva indicato rimborsi per trasferte mai effettuate”.
Inail: erogate sanzioni per centinaia di migliaia di euro
“Noi ci siamo occupati della verifica della tutela assicurativa dei lavoratori – è intervenuta Silvia Rivetti, direttrice Inail Asti-Alessandria – rilevando varie irregolarità come errate classificazioni e omissioni salari sia per i lavoratori che per i soci delle imprese. Interventi che, sommati ad altri che l’Inail svolge normalmente, nel 2023 ci hanno portato a liquidare verbali per 77.000 euro cui se ne sommano quasi altri 200.000 per attività svolte in collaborazione con altri enti”.
Questore: chi impiega lavoratori in nero rammenti che viola le norme sull'immigrazione
La parola è quindi passata al questore di Asti, Marina Di Donato, che ha rimarcato l’importanza di porre l'attenzione sul problema della sicurezza sui luoghi di lavoro: “Prevenzione, legalità e subappalti debbono girare per il verso giusto, perché infortuni e morti sul lavoro sono temi su cui non possiamo abbassare la guardia – ha spiegato – Trovo inaccettabile che nel 2024 possano venire privilegiate altre tipologie di pensieri, che non pongono la sicurezza prima di ogni altra cosa. Non si tratta di compiere attività censorie, ma di garantire ai lavoratori di poter operare nelle migliori condizioni”. “Vorrei anche ricordare – ha concluso – che chi impiega lavoratori irregolari lo fa in aperta violazione del testo unico sull’immigrazione e, se individuato, verrà chiamato a risponderne”.
Carabinieri e Guardia di Finanza: lavorare perché la cultura della legalità nasca dai datori di lavoro
Concetti condivisi anche dal tenente colonnello Paolo Lando e dal colonnello Antonio Giuseppe Garaglio – rispettivamente comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza – che hanno evidenziato, ciascuno con riferimento al proprio ambito operativo, come si debba arrivare a un ‘traguardo’ che veda la cultura della sicurezza e della legalità nascere dai datori di lavoro e dai responsabili dei singoli cantieri.
Va infine sottolineato che il lavoro svolto dalla task force si inserisce in un più ampio piano di sicurezza ‘a tutto tondo’ che vede operare la Prefettura, in autonomia o in collaborazione con altri enti istituzionali, nei più svariato contesti: dall’illustrare ai migranti i loro diritti e doveri a spiegare agli studenti universitari i pericoli conseguenti il porsi al volante sotto l’effetto di sostanze o non rispettando le norme del codice della strada.
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