I cittadini del quartiere della Marina (piazza Bresca, Piazza Sardi, via Gaudio, via Nino Bixio e la limitrofa via Gioberti) tornano sul problema dei rumori e dell’allargamento dei dehors nelle zone della ‘movida’, dopo la riunione tra l’Amministrazione comunale, gli esercenti e le associazioni di categoria.
“Il dialogo tra cittadini ed esercenti – evidenzia il comitato - che in anni passati aveva portato ad una sorta di quieto vivere per tutti, è ora saltato per il demerito di qualcuno e nella fattispecie di chi ha agito in un’ottica di totale mancanza di riguardo per chi vive nel quartiere. Le piazze e le vie del quartiere sono e continuano ad essere abitate e non è pensabile che si possa recare danno ai cittadini che vi risiedono. Alcune tipologie di locali risultano, in definitiva, incompatibili con il carattere residenziale della zona. Per quanta tolleranza si possa avere, per quante strategie si mettano in atto (doppi, tripli vetri, aria condizionata naturalmente a spese dei residenti) diventa difficile la convivenza con le ‘discoteche a cielo aperto’ della Marina o con i ‘concerti rock’ di via Gioberti. L’invito ad andarsene che molti rivolgono ai cittadini del quartiere lascia basiti perché il carattere residenziale delle due zone viene prima, storicamente, dell’insediamento dei locali”.
“In una situazione del genere – proseguono i residenti - diventa fondamentale il rispetto delle regole che già ci sono, come ha ricordato l’assessore Menozzi. E allora come nasce il problema? Sicuramente dall’incapacità di molti gestori di porsi dei limiti ma ancor di più dalla mancanza, anzi, viene da pensare, dall’omissione dei necessari controlli da parte degli Enti competenti. Se nessuno vigila come si può pretendere che le regole vengano rispettate in un regime di concorrenza tra locali? Il Comune di Sanremo ad esempio, da alcuni anni, non ha un tecnico addetto ai rilievi fonometrici e deve rivolgersi pertanto a tecnici privati, non facili da reperire a detta di un funzionario comunale. Chi controlla che le emissioni sonore non superino una certa soglia e che comunque terminino entro l’una e che non vi siano schiamazzi prolungati degli avventori, visto e considerato che all’una cessa il servizio della Polizia Municipale? Carabinieri e Polizia di Stato sono impegnati su un territorio più ampio rispetto a quello comunale e quindi è difficile ottenere un intervento”.
“Ai cittadini della Marina e di via Gioberti, da tempo – ribadiscono - è richiamata l’attenzione allo sviluppo economico del quartiere che si basa essenzialmente sull’attività dei molti locali di ristorazione e/o somministrazione di bevande, alle persone impiegate, alle famiglie dietro ogni lavoratore. Bene, ma fino a che punto questo sviluppo è sostenibile da parte di chi abita in questa parte della città? Si può ‘progettare’ una zona di sviluppo economico che non tenga conto di chi vi risiede e che anzi arreca danno? Il cosiddetto ‘dialogo’ tra cittadini ed esercenti, avviato ormai anni fa, è di fatto diventato un monologo: nuovi gestori ‘se la cantano e se la suonano’ (letteralmente) a spese dei cittadini (anche qui letteralmente). Il succedersi di amministrazioni comunali omissive, al limite dell’inadempienza, portano all’idea di uno sbilanciamento a favore degli esercenti da parte di chi invece dovrebbe essere super partes e trovare una sintesi tra le diverse esigenze. Prova ne è stata la deroga della delibera cosiddetta ‘Spazio aperto’ che in periodo Covid e immediato post, ha consentito ai locali di ampliare i dehor oltre gli spazi consentiti per venire incontro alle esigenze di distanziamento degli avventori e al contempo aiutare tutti coloro che lavorano nella ristorazione et similia. Al momento non risulta che una tale delibera abbia avuto un termine, vista e considerata la fine dell’emergenza. La deroga è purtroppo da molti interpretata come un diritto e quindi i dehors frequentemente arrivano ad ‘invadere’ gli spazi di accesso e uscita dei condomini, a scapito delle più elementari norme di sicurezza, per non parlare di strade ‘chiuse’ al traffico da mezzi privati come è avvenuto la scorsa estate in via Gioberti, impedendo il transito ai residenti o a eventuali mezzi di soccorso”.
“Che dire infine? L’unico dialogo possibile – terminano i residenti - è tra cittadini e Amministrazione Comunale perché si trovi una soluzione a una questione annosa, una soluzione che non può che ridelineare lo sviluppo economico delle zone della Marina in un’ottica di sostenibilità e di regole certe”.
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