Il Nazionale

Cronaca | 17 marzo 2024, 09:55

Il dolore di Cuneo per la morte di Christian: fiori e biglietti all’ingresso dell’osteria di via Dronero

Il decesso ieri, per cause naturali, all’età di 64 anni. Era solo nel locale. Vano, purtroppo, l’intervento dei soccorritori

Il dolore di Cuneo per la morte di Christian: fiori e biglietti all’ingresso dell’osteria di via Dronero

Ci sono i fiori dei colleghi di via Dronero, delle piantine con un biglietto: “Ci mancherai”. 

Una signora arriva e appoggia un mazzo di gerbere gialle sul gradino di ingresso dell’osteria al civico 1/e, dove per oltre 15 anni Christian Rocchia ha gestito quel piccolo locale. 

È grande il cordoglio della città per la sua morte improvvisa, ieri, a 64 anni. 

Il marsigliese, come lo chiamavano tutti, aveva scelto di aprire in quella strada molto prima che diventasse la via dei ristoranti, che fosse pedonalizzata, che vedesse, uno dopo l’altro, l’apertura di locali di riferimento per l’intera provincia. 

L’osteria da Christian era un’istituzione. Si andava a casa sua. Pochi tavoli, pochi coperti. Faceva tutto lui. Dal pane alla pasta. Era lui il cameriere e il cuoco. Porzioni abbondanti, cura nella presentazione, qualità delle materie prime, il tutto condito dal suo modo di essere. 

Garbato ma mai affettato, diretto ma comunque discreto. Non faceva troppi convenevoli, aveva l’aria di chi aveva tanta vita dentro e addosso, di chi ne aveva viste e vissute tante. In quel piccolo ristorante di via Dronero aveva trovato la sua dimensione. Si stava bene da Christian. 

Non era solo un ottimo mangiare, come attestano le recensioni che posizionano l’osteria tra i primi ristoranti in città. Era entrare in relazione con lui. Questo il valore aggiunto. 

Questo ciò che la città ha perso con la sua morte improvvisa, ieri, nella sua osteria. 

Quando si andava da Christian si andava nella sua casa. 

Ed è per questo che mancherà tantissimo ai tanti che, in 15 anni, hanno gustato la sua eccellente cucina e condiviso con lui quell’atmosfera unica che li si respirava, di cui Christian era artefice e custode. 

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