Questa mattina, mercoledì 13 marzo, il pubblico ministero Alessia Rosati ha dato incarico al medico legale di eseguire l’autopsia sul corpo della giovane Jasmeen Kaur, la sedicenne indiana trovata morta nel fiume Maira l’otto marzo scorso.
L’accertamento, un atto dovuto e irripetibile, è infatti volto a raccogliere quante più informazioni possibili circa la morte della ragazzina che ha sconvolto la famiglia e un intero paese. Presenti nel Palazzo di giustizia di Piazza Galimberti, accompagnati dal loro avvocato, c’erano la madre Manjit, il padre Bachitar e il fratello di Jasmeen, Amrit.
Il medico legale sarà chiamato a compilare la relazione, dopo l’esame autoptico sul corpo dell’adolescente che si svolgerà nei prossimi giorni: dovrà infatti rispondere al come quella ragazzina sorridente ed educata perse la vita. Gli inqurenti non escludono nessuna pista e tra le autorità c’è massimo riserbo.
Jasmeen era giunta dall’India in Italia insieme alla famiglia per ricongiugnersi al padre che, da tempo, opera in un’azienda agricola e lattiero-casearia di Cavallermaggiore, comune che ospita un’importante comunità indiana Sikh, impegnata in particolare negli allevamenti di bestiame.













Commenti