Una vicenda ancora tutta da chiarire quella di Ebrahim Abdel Aal, 25enne di origine egiziana residente a Borgo San Dalmazzo scomparso lo scorso 1° marzo e purtroppo trovato deceduto una settimana dopo, lo scorso venerdì 8 marzo, nei pressi del torrente Vermenagna in località Mezzavia a Limone Piemonte.
Portiere notturno al Grand Hotel Principe della nota località sciistica, era un ragazzo per bene, preciso e affidabile nel rispettare mansioni e orari di lavoro. Che cosa gli è accaduto?
Un quadro che gli inquirenti fanno fatica ad interpretare e sul quale si sta cercando di fare chiarezza, senza tralasciare alcun elemento, a partire dalla telefonata fatta alla sorella poco prima di scomparire, in cui il ragazzo avrebbe chiesto aiuto, per poi interrompersi improvvisamente, forse interrotto da qualcuno. Da quel momento il telefono non è più stato raggiungibile.
Dov'era Ebrahim al momento della telefonata? Alla stazione di Cuneo, come avrebbe detto durante la telefonata, oppure in treno diretto a Limone Piemonte, come riterrebbero gli inquirenti che stanno ricostruendo gli spostamenti del 25enne avvalendosi anche delle immagini delle telecamere delle stazioni ferroviarie di Cuneo e Limone? Quando e come sarebbe morto? Difficile stabilirlo, essendo il corpo stato in acque e poi al freddo e sotto la neve per giorni. In più, è stato trascinato dalla corrente del torrente Vermenagna, urtando massi e rovi. La maglia che indossava era lacerata, i pantaloni e la giacca non c'erano più, quasi certamente strappati dalla corrente. Sul corpo graffi e segni, ma provocati da cosa? Da una caduta, come sembrerebbe, o da altro?
Solo l'autopsia potrà dare risposte più precise e fare chiarezza su quanto accaduto a Ebrahim. Non solo agli inquirenti, ma soprattutto alla mamma, al fratello e alla sorella con cui viveva a Borgo San Dalmazzo.
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