Il Nazionale

Cronaca | 07 marzo 2024, 10:45

Inchiesta Mondo Acqua, in aula sfilano i primi testimoni. La Procura: "Gare irregolari"

Il tribunale di Cuneo intende far luce su presunti falsi, appalti "truccati" e turbative d'asta nella gestione dell'azienda monregalese dei servizi idrici tra il 2016 e il 2018. La società ha intanto revocato la costituzione di parte civile contro Daniele Camperi, componente della commissione aggiudicatrice

Inchiesta Mondo Acqua, in aula sfilano i primi testimoni. La Procura: "Gare irregolari"

In tribunale a Cuneo hanno sfilato i primi tre testimoni della vicenda monregalese Mondo Acqua Spa. Le accuse che, a vario titolo, vanno dalla turbativa d’asta al falso ideologico sono sostenute dal procuratore capo Onelio Dodero. Imputati per le presunte irregolarità nelle assegnazioni degli appalti, tra il 2016 e 2018, sono il monregalese Luigi Ghiazza, fino al 2018 presidente dell’azienda che gestisce i servizi idrici a Mondovì e in altri sette Comuni del circondario, Daniele Camperi, componente della commissione aggiudicatrice, Paolo Borello e Salvatore Columbro, rispettivamente tecnico informatico e amministratore della società S.Info di Orbassano, e Claudio Pontiglione, dell'allora Tecnoedil, ora Egea Acque.

La Mondo Acqua Spa, parte civile nel procedimento e rappresentata dall’avvocato Vittorio Sommacal, dopo aver revocato la costituzione di parte civile nei confronti degli imputati Columbro e Borello, ha deciso di fare altrettanto anche nei confronti di Daniele Camperi.

I primi tre testimoni ascoltati in aula sono stati il presidente della società Piercarlo Pellegrino, architetto monregalese, l’impiegata amministrativa Valentina Eula e Mario Marsupino, titolare dell’azienda unipersonale che, prima dell’entrata della S.Info, si occupava della gestione della parte informatica di Mondo Acqua.

Dall’inchiesta era uscita, dopo aver patteggiato una pena di 10 mesi, l’ingegnere Chiara Mirto, le cui dichiarazioni avevano fatto puntare i fari della Procura su alcuni verbali contraffatti che la professionista redasse perché verosimilmente “spinta” da Ghiazza.

Nel corso dell’udienza, Pellegrino ha spiegato di fronte al giudice che l’impiegata amministrativa Valentina Eula gli aveva riferito di aver trovato un verbale di gara che portava la sua firma: una firma che però lei non avrebbe mai apposto, come confermato anche in aula dalla stessa.

Nella deposizione del presidente, approdato a Mondo Acqua nel 2018 e voluto dal sindaco di Mondovì Paolo Adriano in sostituzione di Ghiazza, Pellegrino ha fatto presente che la società, al suo arrivo, era esposta a un debito di circa 900mila euro nei confronti del Comune di Mondovì e di altri 860mila euro nei confronti dell’Ato. Il motivo del “buchi”, come spiegato, sarebbe stato riconducibile a un mancato pagamento di crediti alla scadenza annuale. “È possibile che la società avesse dei crediti verso i clienti e che fossero di entità superiori ai 3 milioni di euro?”, ha domandato al testimone la difesa di Ghiazza: “È possibile – ha risposto–. Ma in questo momento si sono molto ridotti”.

Quanto al clima aziendale, l’architetto ha riferito che fosse molto teso, tanto che i dipendenti lo descrivevano come “poco amichevole” e un “po’ intimidatorio”, riferendolo alle gestioni passate e attribuendo all’ex presidente frasi come “lei è con me o contro di me”, oltre che “caratterialmente intimidatorio”.

Quanto alle gare d’appalto oggetto della verifica da parte della Procura, Pellegrino ha riferito di essere venuto a conoscenza dall’ingegnere Mirto che alcune “erano state trattate con superficialità”.

Sul punto ha riferito la dipendente Valentina Eula, allora addetta al servizio clientela, che ha spiegato di essere stata componente di commissione all’apertura delle buste, ma che mai le era stato notificato un verbale di nomina: “Nel dicembre 2018 stavo allegando i giustificativi alle fatture per farle firmare ai responsabili – ha spiegato –. Tra la fine della presidenza Ghiazza e l’inizio di quella di Pellegrino ho trovato un verbale relativo a una gara a cui ero certa di non aver mai presenziato. C’era la mia firma. L’ho fotocopiato e mi sono spaventata perché avevo capito la gravità della faccenda: ne parlai col presidente. Il contratto riguardava la S.Info per la gestione informatica”. L’impiegata ha spiegato di aver presenziato all’apertura buste di un’altra gara, quella per l’assegnazione della lettura dei contatori.

In ultimo è stato ascoltato Mario Marsupino, il titolare della società che si occupava della gestione dell’informatica prima dell’entrata di S.Info. L'imprenditore ha dichiarato che sarebbe stato l’ex presidente Ghiazza, tra la fine del 2016 e l'inizio 2017, a dirgli che avrebbe dovuto collaborare con S.Info e dare le informazioni necessarie: “Ha detto che il mio programma era artigianale”, ha concluso, aggiungendo di non ricordare che la collaborazione fosse iniziata prima della gara.

Alla prossima udienza, già calendarizzata dal giudice Marco Toscano, si ascolterà il luogotenente della Guardia Finanza Gennaro Folino.

CharB.

Commenti