“Incapace di intendere e volere al momento del duplice omicidio ed è socialmente pericolo”. Questo quanto è stato affermato nella perizia psichiatrica a carico di Sacha Chang, il ragazzo olandese 21enne che, la scorsa estate, uccise il padre e l’amico di famiglia che li ospitava a Montaldo Mondovì.
Gli accertamenti della relazione circa lo stato di salute del giovane, attualmente detenuto presso il carcere Lorusso Cotugno di Torino, sono chiari: Sacha non è imputabile perché quando accoltellò le vittime non sapeva che cosa stava facendo Dunque, non può affrontare un processo. Ad assistere il 21enne, oltre a un interprete, ci sarà il suo legale Luca Borsarelli, insieme al collega olandese nominato dalla madre dell’indagato, Robert Malewicz.
Stamane si svolgerà in tribunale a Cuneo l’udienza di fronte al il giudice per le indagini preliminari Daniela Rita Tornesi, in cui verrà ascoltato il perito che ha redatto la relazione. Solo in tarda mattinata si saprà, dunque, se Sacha verrà scarcerato e ricollocato presso una rems, cioè una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, proprio a fronte di quanto stabilito in perizia.
Commenti