Il Nazionale

Cronaca | 01 marzo 2024, 15:06

Ennesima aggressione al carcere di Asti, l'OSAPP: "Ora basta, intervenga il prefetto"

Il sindacato denuncia che in mattinata un detenuto affiliato alla criminalità organizzata ha aggredito un agente di polizia penitenziaria

Ennesima aggressione al carcere di Asti, l'OSAPP: "Ora basta, intervenga il prefetto"

Questa   mattina,  verso   le   8:45,   un   detenuto   affiliato   alla   criminalità organizzata ha aggredito senza motivo un Agente di Polizia Penitenziaria in   servizio.   La   sua   aggressività   è   stata   sedata   dall'intervento   di    altri detenuti   presenti, che hanno  bloccato   l'aggressore.  

Quest'ultimo  aveva già   manifestato   comportamenti   problematici   dalla   sera   precedente, quando  si   era  rifiutato   di   rientrare   in   cella,   trascorrendo   la   notte nel corridoio della sezione detentiva.

L’Agente è stato accompagnato al Pronto soccorso dell’Ospedale di Asti per le necessarie cure. da dove è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni.

Il Segretario Generale OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci, dichiara: "Si tratta solo dell’ultimo, in ordine di tempo, episodio di violenza ai danni di personale di Polizia penitenziaria, che ormai subisce persino l’ira irriguardosa e non giustificata dei detenuti. L’episodio, non isolato, si connota di ancor più gravità per il clima di violenza cui si assiste e, che compromette la sicurezza e la tutela del principio stesso di giustizia. Non possiamo che richiamare il rispetto di ciascuna figura operante all’interno del carcere e pretendere, arrivati a questo punto, che l’Amministrazione Penitenziaria periferica e centrale prenda formale consapevolezza di episodi che ormai rischiano di caratterizzare gli ambienti delle carceri italiane e, si adoperi con assoluta urgenza per la tutela di tutto il personale penitenziario. Lo stesso personale che si è sempre contraddistinto per la professionalità ed il senso assoluto del dovere e, che subisce episodi di violenza non più tollerabili e che rischiano di esasperare le condizioni di vivibilità e di lavoro. La sensazione è che l’Amministrazione Centrale non sia in grado di fornire supporto, sostegno e tutela dinanzi al compiersi e, ormai reiterarsi, di atti di violenza".

Aggiunge ancora il leader dell’OSAPP: "La situazione della Casa di Reclusione   di Asti,  nonostante  fosse   stata   segnalata   più   volte,  è  stata completamente non considerata dagli organi dell'amministrazione penitenziaria centrale e periferica. Avevamo anche sollevato il problema della grave carenza di  personale, stimata in  circa 70 unità di Polizia Penitenziaria, in un istituto che attualmente ospita circa 300 detenuti appartenenti al circuito  “Alta Sicurezza” ma nulla è stato fatto considerato che avevamo anche richiesto finanche l'invio di almeno 50 unità di Polizia Penitenziaria in  missione forfettaria, così come  avvenuto   per   il   carcere   di   Biella".  

"Il  personale penitenziario di Asti è  stanco  ed è sottoposto ad uno stress psico-fisico che non ha precedenti - ha aggiunto Beneduci - . L'istituto sta   diventando   un   problema   serio   per   quanto   riguarda  la sicurezza interna; chiediamo quindi  l'intervento  del Prefetto, considerando il  silenzio assordante riguardo  ai   gravi   problemi della carcere astigiano. Ancora   una   volta,   rivolgiamo  la   nostra   richiesta al Presidente   del  Consiglio  dei  Ministri,   Giorgia   Meloni,   affinché   dichiari   lo stato di emergenza nazionale nelle carceri".

CS

Commenti