Il piccolo paesino di Triora, arrampicato in cima alla Valle Argentina, si è chiuso in sé stesso stringendosi attorno alla famiglia di ‘Tadi’, il 17enne di origine tunisina che è morto ieri a seguito del drammatico incidente che lo ha visto insieme alla sorella 15enne sulla bretella maledetta che unisce la statale Aurelia con via Frantoi Canai, in Valle Armea.
Il lutto è stato proclamato per oggi dal Sindaco Massimo Di Fazio che ha fatto sistemare le bandiere del comune a mezz’asta in segno di rispetto per il giovane che ha perso la vita e che, stamane, ha commentato con grande tristezza l’accaduto di ieri: “E’ stata una tragedia per tutti – ha detto – sia per noi cittadini e figuriamoci per la famiglia. E’ un fatto che, quando accadono ad altri non ci si rende conto”. Perché, secondo lei, non ci sono controlli sulla strada dove è accaduto l’incidente? “Mi viene difficile rispondere e bisognerebbe chiedere all’ente preposto. Posso solo dire che, quella è una zona particolare e la problematica esiste sia su quella bretella che in altre zone dove passano gli studenti, visto che le auto passano anche ad alta velocità”.
Voi siete sempre in contatto con la famiglia? “Si parlo spesso con il padre e mi auguro che le condizioni della ragazza siano in miglioramento. Abbiamo anche parlato con la Croce Verde, con la quale collaboreremo ad una raccolta fondi per la famiglia”.
Intanto è emerso che la 15enne Manar non dovrebbe rischiare l’amputazione di arti come invece sembrava, secondo notizie che circolavano negli ambienti della scuola. Le sue condizioni, come ha recitato il bollettino medico del Santa Corona, rimangono critiche. E’ sempre ricoverata in rianimazione e in prognosi riservata, dopo il lungo intervento chirurgico a cui è stata sottoposta fino alle 2 di questa notte.
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