Il Nazionale

Cronaca | 09 febbraio 2024, 15:30

Infiltrazioni mafiose nel savonese, il Sostituto Procuratore Traversa: "Bisogna essere a conoscenza del tipo di territorio in cui viviamo"

Il Pubblico Ministero nel convegno sulle mafie si è soffermato sulla sentenza per la turbativa d'asta aggravata dal metodo mafioso e i traffici di cocaina in porto a Vado

Infiltrazioni mafiose nel savonese, il Sostituto Procuratore Traversa: "Bisogna essere a conoscenza del tipo di territorio in cui viviamo"

"Bisogna conoscere, distinguere, deliberare ed essere a conoscenza del tipo di territorio in cui viviamo".

Così il Sostituto Procuratore della Repubblica, il Pubblico Ministero Luca Traversa ha voluto sensibilizzare la platea di avvocati, giornalisti e cittadini che hanno partecipato all'incontro “Mafia e mafie. Analisi del fenomeno, testimonianze e strumenti giuridici di prevenzione e contrasto”, organizzato dal coordinamento regionale Liguria e le sezioni di Savona, Genova, La Spezia e Imperia dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) insieme al Movimento delle Agende Rosse Gruppo “Falcone e Borsellino” - Genova.

Il Pubblico Ministero al lavoro in Procura a Savona dallo scorso settembre 2021 si è soffermato sui diversi casi di infiltrazione mafiosa che si sono verificati in provincia di Savona, partendo dal caso legato ad Alberto Teardo per il quale il politico il 14 giugno del 1983 venne arrestato con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso nell'ambito di un'inchiesta per corruzione e concussione con altri esponenti del P.S.I. ligure. Teardo venne però rilasciato dopo avere scontato più di due anni di carcere per la caduta dell'accusa di mafia (la Corte d'Appello lo aveva condannato poi a 12 anni e 9 mesi per i reati di associazione a delinquere, concussione, concussione continuata, peculato ed estorsione).

"Uno dei problemi è stato quello di dimostrare in concreto l'utilizzo del metodo mafioso. I giudici dicevano che qui è diverso, non abbiamo condizioni di omertà diffusa e su questo c'è stato un autentico duello processuale che è andato avanti da anni - ha spiegato Traversa -  Perché in Liguria e nelle altre regioni del nord noi ci occupiamo quindi di questi fenomeni? Ci sono ragioni di tipo storico e pensiamo al boom economico, di tipo normativo, ragioni economiche in quanto scoprono la droga che è il vero business e dal sud la vendevano nelle grandi piazze del nord e poi la fuga dalle faide".

Dopo essersi concentrato sull'operazione "Colpo della Strega", il processo Maglio e "La Svolta", il Sostituto Procuratore ha ricordato la sentenza dello scorso 19 aprile 2023 per la quale sono stati condannati i fratelli Pietro e Francesco Fotia dooo un'imponente attività di indagine della squadra mobile coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Genova.

"Sono passati una decina d'anni da questi fatti ma sono sentenze passate in giudicato e sono stati gli anni d'oro dello Stato che è riuscito ad accertare la presenza di locali di ndrangheta in questa regione - ha spiegato Traversa riferendosi alle maxi operazioni delle ultime annate tra la Calabria e la Liguria - Non si è mai dimostrata una locale qui a Savona, ma qui vivevano una serie di soggetti che sono stati processati altrove, come l'operazione Alchemia".

 Tornando alla vicenda giudiziaria dello scorso anno, 3 anni e 6 mesi e 2 anni di carcere erano state le sentenze di condanna del giudice del Tribunale di Savona Fiorenza Giorgi nei confronti dei fratelli Fotia per il reato di turbativa d'asta aggravata dal metodo mafioso.

"Avevo parlato con il Procuratore Capo e abbiamo deciso di iscrivere l'aggravante del metodo mafioso - continua Traversa - In primo grado la sentenza si sofferma a lungo sull'aggravante del metodo mafioso e correttamente la riconosce, però la Corte d'Appello la esclude dedicando solo 5 righe all'aggravante. Mi hanno significato che quella è una motivazione apparente, ma non lo è. Ci sarà il ricorso in Cassazione ed escludo che la Suprema Corte chiuderà un occhio".

Il pm hai poi concentrato l'attenzione sugli imponenti traffici di cocaina nel porto di Vado Ligure e i sequestri che si sono susseguiti negli ultimi anni da parte delle forze dell'ordine (leggi QUI).

"Lo sapete che nel porto di Vado avvengono il maggior numero di sequestri di cocaina? Che ci sono soggetti che chattano con latitanti di primo ordine, che comprano e vendono chili di cocaina in giro per il mondo e vengono credute persone serie, di parola?".

Il convegno ha visto come relatori oltre a Traversa, Salvatore Borsellino, Presidente del Movimento Agende Rosse; Giuseppe Antoci, presidente onorario Fondazione Caponnetto, già Presidente Parco dei Nebrodi e Giuseppe Murone, coordinatore Dipartimento Giustizia Penale AIGA.

Nell’occasione i relatori hanno avuto modo di analizzare i protocolli antimafia e di approfondire le tematiche legale alla sensibilizzazione ricerca verità e giustizia sulle stragi con particolare riferimento a quelle di Capaci e di Via D’Amelio e i temi legati al ruolo della cittadinanza attiva come contrasto alle mafie.

Nella mattinata di ieri nella sala della Sibilla nella Fortezza del Priamar, si è invece tenuto l'evento "Mafia e mafie. Cultura, testimonianza e giustizia" dedicato alla scuole.

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