Tragedia nel carcere di Imperia. Si è tolto la vita in carcere, il 65enne Michele Scarlata, l'uomo accusato di tentato omicidio nei confronti dell'ex moglie.
Originario di Villalba, in provincia di Caltanissetta, è stato trovato morto impiccato nella propria cella. A nulla sono valsi i soccorsi da parte degli agenti della Polizia Penitenziaria.
Scarlata era stato arrestato all'inizio di gennaio dai carabinieri e indagato per tentato omicidio. L'uomo aveva infatti aggredito l'ex moglie, dopo averle teso un agguato, colpendola ripetutamente alla testa con una pesante chiave a cricchetto.
Nel 2020, quando i due coniugi dimoravano nel comune di Caltanissetta, la donna era stata costretta a denunciare il marito che, con condotte reiterate, aveva iniziato a minacciarla e molestarla, arrivando anche ad aggredirla fisicamente. Nell’estremo tentativo di riallacciare i rapporti con la donna, nel frattempo tornata a Pietra Ligure, nel dicembre scorso il 65enne, partendo dalla Sicilia, si era presentato a casa della 57enne che, per aiutarlo visto che non sapeva dove andare, aveva deciso di trasferirsi per qualche giorno da un’amica per lasciare casa sua all’ex.
Non riuscendo ad avere un chiarimento con la sua ex compagna, che non voleva più aver nulla a che fare con lui, la sera del 9 dicembre scorso, il 65enne aveva tentato il suicidio lesionandosi con un’arma da taglio ed ingerendo anche psicofarmaci. Quella stessa sera, inoltre, l’uomo aveva appiccato un incendio all’interno dell’appartamento dove era ospitato, distruggendolo completamente.
La situazione era definitivamente degenerata ieri sera, quando l’uomo, nuovamente tornato a Pietra Ligure dalla Sicilia, ha teso un vero e proprio agguato all’ex moglie, ancora ospite dell’amica, attendendo nascosto tra le auto parcheggiate in strada che quest’ultima tornasse a casa. Non appena la donna ha aperto il portone condominiale per accedere nell’androne, l’uomo, muovendosi dal suo nascondiglio, l'ha aggredita alle spalle con una pesante chiave a cricchetto in metallo, colpendola più volte alla testa. Le disperate grida di dolore e di aiuto della vittima hanno richiamato l’attenzione di alcuni condomini, che coraggiosamente hanno contattato il 112 e uscendo dalle proprie abitazioni hanno aiutato la donna in pericolo.
Una volta giunti nell’androne condominiale, la scena presentatasi davanti agli occhi dei soccorritori è stata drammatica, infatti la vittima era distesa a terra sanguinante e con profonde ferite alla testa. Provvidenziale anche l’intervento di due dei condomini accorsi, che sono riusciti a bloccare a terra l’aggressore che, dopo aver abbandonato a terra l’attrezzo, aveva tentato di darsi alla fuga. Quasi contestuale l’intervento dei Carabinieri di Pietra Ligure, che giunti sul posto hanno preso in consegna il 65enne.
La vittima, immediatamente soccorsa, era stata accompagnata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Corona, dove era stata ricoverata, fortunatamente non in pericolo di vita, a causa delle lesioni riportate.
Un grave episodio che, solo grazie alla solidarietà e al coraggio di alcuni cittadini e al pronto intervento dei Carabinieri di Pietra Ligure, non era giunto alle estreme conseguenze.
Nell'interrogatorio davanti al Gip Alessia Ceccardi l'uomo si era giustificato. Giustificazioni che non avevano convinto il giudice per le indagini preliminari che aveva confermato il carcere.
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