Il Nazionale

Cronaca | 29 gennaio 2024, 16:07

Inchiesta Ferragni-Balocco: per la Cassazione è competente la Procura di Milano

Il conflitto di attribuzione tra la Procura di Cuneo e quella meneghina è stata risolta dal procuratore generale della Suprema Corte

Inchiesta Ferragni-Balocco: per la Cassazione è competente la Procura di Milano

Il caso Ferragni- Balocco rimarrà a Milano. Questo quanto deciso dal procuratore generale della Corte di Cassazione che ha dovuto risolvere il conflitto di competenza tra l'ufficio giudiziario cuneese e quello meneghino.

Nei giorni scorsi, infatti, Procura della Repubblica di Cuneo aveva chiesto a quella di Milano la trasmissione degli atti relativi all’inchiesta “Pandoro-gate”, che vede Chiara Ferragni e Alessandra Balocco indagate per truffa aggravata. Per Cuneo non vi erano dubbi: la competenza territoriale sarebbe dovuta essere nostra.

Il punto di disaccordo tra le due Procure, quella piemontese e quella lombarda, nasceva proprio dalla diversa interpretazione sul presunto “ingiusto profitto”, elemento essenziale per integrare il reato di truffa, che sarebbe avvenuto in due momenti diversi. Questo perché, nella versione cuneese, se davvero dalla vendita dei pandori rosa la truffa c’è stata, allora l’ingiusto profitto sarebbe stato incassato a Fossano, proprio dove ha sede la Balocco.

Di contro, però, il procuratore generale dela Corte di Cassazione ha evidentemente condiviso quanto affermato dalla Procura di Milano: per il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, infatti, attualmente titolare dell’inchiesta, l’ingiusto profitto sarebbe stato il “cachet” di un milione e 100mila euro percepito dalla Ferragni proprio nel capoluogo lombardo.

CharB.

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