Due crolli improvvisi e, fortunatamente, nessun ferito. Ma poteva andare decisamente peggio, in occasione della caduta dei tralicci che sostengono ancora i cavi del filobus, tra Ventimiglia e Taggia passando per Sanremo.
L’ultimo questa notte, in corso Mazzini nella città dei fiori, nella zona della ‘Vesca’. Un fenomeno che, purtroppo, più volte è stato denunciato per la vetustà dei tralicci, tra l’altro attaccati dal salino del mare che ovviamente corrode il ferro con il quale sono stati costruiti.
In molti si chiedono perché i tralicci e i cavi sono ancora lì e non si pensi a smantellare la linea. Altri, nostalgici del ‘filobus’ vorrebbero invece che i mezzi elettrici tornassero a trasportare i passeggeri su una delle tratte più antiche d’Italia. Ma i tempi cambiano e oggi come oggi, la linea filoviaria è totalmente obsoleta.
Esistono infatti mezzi elettrici, se si volessero utilizzare, che si caricano alle fermate e non necessitano più di cavi e tralicci che, poi, fanno la fine che ben vediamo ora. Secondo i ben informati esisterebbe un progetto per la rimozione dei tralicci e questa potrebbe anche arrivare a breve.
Servirebbe uno ‘scatto’ in avanti in merito anche se, ne siamo ben consapevoli, Riviera Trasporti ha i suoi problemi economici con i quali deve far fronte. Visto che la società è a capitale pubblico, però, non sarebbe male che intervenissero i comuni sui quali insiste la rete ferroviaria oppure la Regione, dalla quale ultimamente provengono i finanziamenti più importanti.
Lo consigliamo di cuore, affinchè le due ultime cadute, Bordighera e Sanremo che non hanno provocato danni, non ne abbiano anticipate altre con danni o, peggio ancora, feriti. Come diceva una vecchia pubblicità… meditate gente… meditate.
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