Il Nazionale

Cronaca | 24 gennaio 2024, 10:10

Vanchiglietta, i cittadini presidiano gli alberi di corso Belgio che il Comune vuole abbattere

Iniziato il monitoraggio popolare annunciato dopo la decisione della Città di tagliare 17 aceri giudicati pericolosi perché a rischio crollo

Vanchiglietta, i cittadini presidiano gli alberi di corso Belgio che il Comune vuole abbattere

"Non abbiamo più fiducia nel Comune di Torino": con queste parole, il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha avviato il "monitoraggio popolare" dei 17 aceri che la Città ha deciso di abbattere perché giudicati a rischio crollo e quindi pericolosi.

Soltanto 3 alberi pericolosi

Un gruppo di cittadini si è dato appuntamento in mattinata e presidiato la zona ribadendo i propri punti di vista: "Abbiamo fatto - dichiara il portavoce del Comitato Roberto Accornero - una veloce contro perizia, notando come gli alberi pericolosi siano soltanto 3 e non 17. Visto che solitamente cadono nel periodo estivo, inoltre, non capiamo l'urgenza di fare questi interventi che al momento non sono ancora partiti".

Il Comitato attacca il Comune

Il bersaglio delle critiche è sempre il Comune, reo di aver affossato il dialogo in partenza: "Hanno sempre tenuto - prosegue - atteggiamenti privi di confronto, con gesti mediatici eclatanti nonostante il ricorso in atto e le evidenze presentare dai nostri agronomi di fiducia; ora si ritrovano bloccati perché il giudice ha dichiarato di non avere competenza in materia".

I dubbi

Il Comitato esprime anche ulteriori dubbi sui metodi utilizzati per certi interventi, chiedendo un passo avanti: "Ci chiediamo il perché - conclude Accornero - quegli aceri siano passati direttamente dalla classe b alla d. Un altro argomento importante riguarda le potature, interventi delicatissimi che possono accelerare la fine degli alberi e che di solito vengono fatti con motoseghe da personale non qualificato provocando lesioni da taglio. Vogliamo che Torino diventi all' avanguardia senza fare green washing, l'Europa dovrebbe imporre il bilancio ambientale ".

Marco Berton

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