Dopo la testimonianza di Nordin Kertat, l’ultimo fidanzato di Sargonia Dankha, sono state ascoltate in aula, davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Carlo Alberti Indellicati e Eleonora Billeri, a latere, due amiche della 21enne svedese scomparsa il 13 novembre del 1995 a Linkoping, in Svezia.
L’udienza del processo a carico di Salvatore Aldobrandi, accusato di omicidio volontario, aggravato dai motivi abietti e futili e la soppressione di cadavere, è andata avanti con l’audizione di Alma Segura, amica di Sargonia, che descrive così la ragazza: “Era una persona molto forte, allegra e positiva. Aldobrandi era solito farle regali per farla contenta ed esercitava su di lei un forte controllo: voleva sempre sapere dove fosse e con chi e si presentava ovunque lei fosse. Aveva anche dato dei soldi a degli amici di Sargonia perché gli dicessero dove si trovasse.
Qualche giorno prima che Sargonia scomparisse, eravamo a cena con quattro ragazze, Aldobrandi si è presentato a sorpresa al ristorante. Sapevo che non avrebbe fatto piacere a Sargonia, l’ho chiamata per avvisarla e lei non è venuta”.
Alma Segura ricorda anche di aver notato sul collo dell’amica un livido: “Sargonia non mi ha detto chi glielo avesse fatto, è stato Aldobrando a dirmi che aveva provato a strangolarla”.
Il ragazzo dell’epoca di Alma lavorava come dj nel locale di Aldobrandi, per questo lo conosceva e spesso si incontravano: “Mi chiedeva consiglio sulla relazione con Sargonia, mi ha chiesto come potesse fare per potersela tenere, gli ho risposto ‘sicuramente non picchiandola’, ma lui mi ha detto che faceva fatica a controllarsi.
Aldobrandi mi diceva che se fosse finita tra lui e Sargonia, avrebbe fatto in modo che nessun’altro potesse averla, anche se fosse stato costretto a ucciderla. Nei giorni precedenti alla scomparsa era molto minaccioso, mi diceva ‘nessuno l’avrà’. Dopo la scomparsa di Sargonia invece sembrava non dare importanza a quanto stesse succedendo, un atteggiamento che strideva con il comportamento dei giorni precedenti”.
Terza teste della giornata Maria Peniou, amica di Sargonia, che ha dichiarato: “La relazione con Aldobrandi non era una buona relazione, la perseguitava, la seguiva ovunque. Se era a casa mia chiamava più volte per assicurarsi che davvero fosse lì.
Sargonia trovava questa situazione molto stressante, non poteva uscire liberamente, aveva paura, mi ha raccontato di essere stata più volte maltrattata”.
Maria Peniou avrebbe dovuto testimoniare in una causa tra Sargonia e Aldobrandi, per un fatto avvenuto nel marzo del 1995 in un pub: “Eravamo a casa di Sargonia, Aldobrandi la chiamò, ma lei non voleva parlargli. Abbiamo preso l’autobus per andare in un locale, alla fermata dove dovevamo scendere troviamo Aldobrandi. Nel pub inizialmente Aldobrandi era tranquillo, poi le ha rovesciato una birra in faccia insultandola e urlandole ‘put…a’. Poi si è calmato di nuovo, ma per poco, ha iniziato a urlare che rivoleva i suoi soldi e poi le ha sputato in faccia. Abbiamo cambiato locale ma lo abbiamo trovato anche lì: ha cercato di parlare con Sargonia, ma lei lo ha allontanato, poi non lo abbiamo più visto probabilmente perché sono intervenute le guardie del locale.
Quella sera Sargonia ha deciso di sporgere denuncia per molestie, in taxi, mentre andavamo dalla polizia aveva molta paura perché non sapeva cosa Aldobrandi avrebbe potuto farle”.
La prossima udienza è in programma per il 29 gennaio alle 9.30.
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