Il Nazionale

Cronaca | 09 gennaio 2024, 17:56

Caso Ferragni: allo studio le carte della Guardia di Finanza, attesa per interrogatori indagate

Potrebbero sfilare in procura già nella prossima settimana i protagonisti dell'accordo di sponsorizzazione e beneficenza dei pandori 2022 che è costato all'imprenditrice digitale e ad Alessandra Balocco l'iscrizione nel registro degli indagati per il reato di truffa aggravata

Caso Ferragni: allo studio  le carte della Guardia di Finanza,  attesa per interrogatori indagate

E' il tempo dello studio delle carte del fascicolo sul caso Balocco-Ferragni in procura a Milano dove, probabilmente già dalla prossima settimana, inizieranno a sfilare i protagonisti dell'accordo di sponsorizzazione e beneficenza dei pandori 2022 che è costato all'imprenditrice digitale Chiara Ferragni e all'amministratrice delegata e presidente del gruppo dolciario Alessandra Balocco l'iscrizione nel registro degli indagati per il reato di truffa, aggravata dall'aver utilizzato piattaforme online per aver diffuso la richiesta di vendita.

Sono i termini dell'accordo tra Balocco e Ferragni (con le srl Fenice e Tbs Crew) a essere nel mirino del procuratore aggiunto Eugenio Fusco dopo che i firmatari sono già stati sanzionati dall'Antitrust che contesta la pubblicità ingannevole per l'iniziativa 'Pandoro Pink Christmas', il pandoro 'griffato', con cui si lasciava intendere ai consumatori che, comprandolo, avrebbero contribuito a una donazione all'ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing. 

Un cachet di un milione, per la realizzazione dei contenuti pubblicitari, al fronte del quale l'influencer non ha versato un solo euro in beneficenza, mentre i 50mila euro donati dal gruppo dolciario con sede a Fossano erano slegati dalle vendite (sotto le stime iniziali). 

L'analisi delle email, acquisite e inserite nel fascicolo del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, dovrà anche stabilire la responsabilità del messaggio dietro il quale potrebbe celarsi l'ipotesi di truffa aggravata, reato che le parti coinvolte respingono.

Nel provvedimento dell'Antitrust "le difese affermano che non sussistono elementi che inducano a ritenere che le modalità di presentazione dell'iniziativa che si sostanzia nella commercializzazione del pandoro 'griffato' possano aver indotto in errore i consumatori, in quanto né sul packaging, né sul cartiglio del prodotto compaiono indicazioni relative alla destinazione di una percentuale del ricavato delle vendite a favore dell'ospedale". 

Chiarimenti che la stessa amministratrice della Balocco, assistita dall'avvocatessa Alessandra Bono, e Ferragni, rappresentata dai legali Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone, sono pronte a riferire direttamente al Pm. 

Il perimetro dell'inchiesta, fanno sapere, sulla truffa resta confinato al pandoro, anche se, come riportato dal quotidiano "La Repubblica", risulta indagato anche Franco Cannillo, proprietario di Dolci Preziosi: dalle uova di Pasqua brandizzata si potrebbe sollevare un'altra operazione di presunta beneficenza opaca di Chiara Ferragni. (Adnkronos)

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