Ricomincia con un presidio davanti a Palazzo Lascaris, il 2024 degli studenti universitari che protestano sul tema delle borse di studio. Alcune decine, i manifestanti, che hanno incontrato anche alcuni esponenti del Consiglio regionale come Francesca Frediani e Silvana Accossato.
La presenza della Polizia, ma nessuna tensione
Una presenza monitorata dalle forze di Polizia, ma la situazione è stata fin da subito sembrata tranquilla, senza tensioni, con striscioni appesi all'edificio di fronte alla sede del Consiglio regionale e musica diffusa da una cassa di amplificazione.
"Solo rassicurazioni, ma nessuna certezza"
"Siamo mobilitati da prima di Natale - spiega Francesco, uno dei ragazzi del presidio -. Duemila persone escluse dalle borse vuol dire che tanti dovrebbero tornare a casa. Alcuni addirittura in Iran. Abbiamo promesse, ma non una data precisa, mentre noi dobbiamo pagare affitti e spese. Il problema è trasversale tra Politecnico, Università o Accademia".
"Le università hanno altre priorità, non gli studenti"
"I nostri soldi non li abbiamo ancora visti - aggiungono -: ci servono ora, non ci interessano le rassicurazioni. Ci serve un tempo chiaro entro il quale le risorse siano a disposizione. Si destinano soldi alle aziende private e alla guerra e non agli studenti di questa città. È chiaro che le priorità degli atenei non sono più gli studenti".
"Il diritto allo studio va garantito e scendiamo in piazza perché nei palazzi si danno rassicurazioni, ma non ci bastano. E i consiglieri che vengono qui a parlare con noi fanno solo la solita passerella. Ci sono ragazzi che sono già dovuti tornare a casa".
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