Il Nazionale

Cronaca | 05 gennaio 2024, 08:06

Delitto Cella, Cecere contrattacca e punta il dito contro Soracco: "È stato lui ad uccidere Nada"

La donna, in una telefonata intercettata fatta ad un agente della Questura, dice senza mezzi termini: "Arrestatelo, l'assassino era nel palazzo. Si è sporcato di sangue, non poteva uscire così". Poi, usando il femminile, aggiunge: "Si è lavata lì". Un errore "curioso" secondo la PM che indaga

Delitto Cella, Cecere contrattacca e punta il dito contro Soracco: "È stato lui ad uccidere Nada"

Sono ancora le intercettazioni a tradire Annalucia Cecere, la donna di Mellana di Boves accusata di aver ucciso la segretaria Nada Cella il 6 maggio del 1996 nello studio del commercialista Marco Saracco, a Chiavari, dove la giovane lavorava.

Saracco che ora la Cecere accusa senza mezzi termini: “Arrestatelo, è stato lui ad uccidere Nada” dice la donna, sicura, all’agente che qualche giorno prima l’aveva chiamata per comunicarle che le indagini erano state riaperte e di conseguenza lei avrebbe dovuto di nuovo recarsi in questura per essere interrogata.

Lo fa in una telefonata di pochi minuti, dove appare spavalda e sicura. Stavolta è lei a chiamare l'agente: “Puntate su quella direzione, io non c’entro nulla. Chi ha ucciso Nada era nel palazzo del delitto e non ne è mai uscito. Era sporco di sangue, non poteva uscire in quello stato". Poi aggiunge: "si è lavata lì dentro”. Ed è proprio quel verbo, declinato al femminile (lavata e non lavato) a destare sospetti nella PM Dotto, che definisce l’errore “curioso”.

Cecere ne ha anche per la mamma del commercialista, Marisa Bacchioni, che nella stessa telefonata definisce “una lecchina. Non gli fosse andata dietro a pulire, il caso lo avrebbero risolto subito”.

Agli atti vi è poi un’altra chiamata, che la donna fece ad un’amica quando seppe della riapertura delle indagini: “Mica un assassino viene da Bolzano o dalla Norvegia per ammazzare una ragazza. Quel delitto è stato fatto lì ed è stato Soracco. Voglio che le indagini mi lascino fuori e partano da dove sono iniziate”.

Soracco, che vuole vada a tutti i costa processo: “È l’unica cosa che vorrei – racconta ad una terza amica durante un’altra telefonatae che chiamassero anche me”. Poi, però fa marcia indietro: “Anzi no, io non ci vado. Lì non ci voglio tornare mai più”.

Vedremo ora se ci sarà la reazione di Marco Soracco e della signora Bacchioni che, ricordiamo, sono a loro volta imputati per favoreggiamento.

Il commercialista, però, secondo la Procura, non c’entra assolutamente nulla con l’esecuzione materiale del delitto: nel caso fosse stato lui il colpevole, avrebbe certamente finito la povera Nada. Invece fu lasciata agonizzante sul luogo del delitto, dove venne soccorsa ancora in vita. Purtroppo, però, non fu più in grado di fornire un nome.

Dunque, il delitto maturò in un moto d’impeto dell'assassino: Annalucia Cecere, secondo chi ha indagato.

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