Il Nazionale

Sport | 27 dicembre 2023, 15:09

VIDEO - Mannion, dopo i numeri le parole: «Perché Varese? Perché posso giocare e essere me stesso»

L'acquisto bomba della Pallacanestro Varese è stato presentato oggi all'Itelyum Arena, quattro giorni dopo la grande prestazione di Pesaro: «Le parole di Luis sono state le più importanti per me. L'accoglienza? È stata incredibile: mi chiedono le foto anche al supermercato. Coach B? Mi piace, mi dà fiducia. L'NBA? No, non ci penso più, se arriva arriva...»

VIDEO - Mannion, dopo i numeri le parole: «Perché Varese? Perché posso giocare e essere me stesso»

In campo ha già parlato ed è in fondo solo quello che conta: la sua voce è stata stentorea, potente, vincente.

Quattro giorni dopo il blitz contro Pesaro e il suo immanente avvento è il Niko uomo che si è presentato oggi alla stampa nella sua prima uscita ufficiale all’Itelyum Arena. Sorridente, gentile, un perfetto italiano a fare da corredo, Mannion ha le idee chiare: «Sono venuto a Varese perché qui posso giocare. Ho 22 anni, tutti sappiamo che gli ultimi sono stati due anni difficili. L’opportunità di essere in campo tanto per crescere e giocare, questa è la cosa più importante».

Ecco il Niko pensiero:

Sul fatto che nelle ultime stagioni abbia giocato poco: «Non è nelle mie mani la decisione di giocare tanto o poco: sono decisioni prese dagli allenatori. Io arrivo e devo solo lavorare, poi quello che succede succede».

Su come è andata la trattativa: «Sono stati giorni lunghi, ero già in viaggio. Ho parlato con Luis la mattina e sapevo che sarebbe stata una cosa veloce. Solo 36 ore dopo era tutto fatto e sono tornato qui in Italia. Questa settimana ho fatto Natale in Spagna con i miei e sono tornato già in serata. Sono stati giorni lunghi, ma sono contento».

Come Scola lo ha convinto ad accettare Varese: «Luis mi ha detto che mi voleva, per venire qua ed essere me stesso. Questa è la cosa più importante che mi è stata detta».

Su questi primi giorni in campo: «Già mi sento bene, questi allenamenti stanno andando bene e mi sento pronto».

Sulla nazionale e sul suo rapporto con Pozzecco: «Non c’era contatto con l’AVSEL e non c’è stata nessun’offerta, non abbiamo neanche parlato del mio arrivo lì. Secondo me non c’era la possibilità, ma c’è un buon rapporto con Pozzecco e sarei contento di far parte del gruppo della nazionale quest’estate».

Sui giocatori biancorossi già conosciuti prima: «Conoscevo già Thomas e Moretti, abbiamo già giocato in nazionale. E poi avevo conosciuto già lòuis per la maglia a Baskonia un paio di mesi fa».

Sul suo primo impatto con la squadra e la società: «Mi sono trovato molto bene, l’ambiente qui è molto americano: non sembra una squadra europea, il “vibe” è molto differente dalle altre squadre in cui sono stato, Luis sta in palestra con noi, ci tiene tanto, i compagni di squadra sono stati tutti bravissimi, mi hanno aiutato tantissimo. Dal punto di vista tecnico invece mi serve ancora un po’ di tempo per giudicare. La squadra comunque sta crescendo ogni giorno, io e Skylar siamo un po’ indietro».

Sul primo impatto con Varese e con i tifosi: «È tutto bello per ora, mi hanno chiesto anche foto al supermercato, si vede che questa città vive di basket, il supporto dei fans è fortissimo. Sono molto contento di poter veder il palazzo questa settimana».

L’NBA è ancora un pensiero? «Non ci penso troppo a quello, se arriva arriva. Ora sono qui e voglio finire quest’anno forte, dopo si vedrà».

Sul numero di maglia che ha scelto: «Avrei scelto il numero 1 o 11, ma sono già occupati. Il 4 va bene».

Su com’è fuori dal campo: «Sto a casa tanto, con famiglia e amici. Sono al campo o a casa, mangio e dormo come tutti gli altri. Vivo una vita semplice».

Sul fatto che suo padre Pace è stato un idolo di Cantù: «So che il derby qui è molto sentito. Però tanta gente da Cantù mi ha scritto ed era contenta per me e per il papà».

Sul suo numero di maglia  (il 4, lo stesso di Ross Mvp lo scorso anno? «Volevo scegliere l’uno o l’11, ma a questo punto il 4 va benissimo». 

Sul suo rapporto con l’allenatore: «Il rapporto con coach Bialaszewsli è stato ottimo in questi giorni. Parliamo tanto, degli schermi, di come vuole giocare. All’intervallo contro Pesaro mi ha detto “peggio di così non puoi giocare”, poi dopo la partita mi ha abbracciato. Mi piace, dà fiducia ai suoi giocatori, mi sento comodo con lui».

Fabio Gandini e Lorenzo D'Angelo

Commenti