Un’apparente morte naturale quella che ha colpito un operaio originario di Napoli, che ha perso la vita lo scorso 14 dicembre in corso Ferrara 50, a Torino. Una vicenda dai contorni poco definiti ma apparentemente chiara all’inizio, e che, nel suo sviluppo, ha fatto emergere risvolti inattesi.
Caduto sulle scale
L’uomo, operaio edile che viveva nel capoluogo piemontese, quel giorno non si era recato a lavoro per una leggera indisposizione. Dunque, nel pomeriggio, raggiungeva il cantiere dove regolarmente lavorava per salutare due colleghi. Una volta arrivato, l’uomo avrebbe tragicamente perso l’equilibrio sulla rampa di scale dello stabile che l’impresa per cui lavora sta ristrutturando.
Caduto esanime alla base delle scale è stato immediatamente soccorso dai colleghi che hanno provveduto ad allertare i soccorsi.
Morto dopo agonia
La situazione è apparsa critica fin dall’inizio tant’è che, dopo una notte di agonia, l’uomo è morto. La dinamica dei fatti però non ha convinto i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Torino Oltre Dora che hanno avviato accertamenti di per chiarire quanto successo ed escludere eventuali responsabilità di terzi.
Lite con un collega
Infatti, le varie dichiarazioni rese dai presenti, risultate contrastanti tra loro, insieme a una serie di accertamenti condotti dagli uomini dell’Arma hanno subito concentrato gli indizi su un trentenne di Torino, collega della vittima.
Pare che tra i due fosse scoppiata una lite per futili motivi, al termine della quale par che la vittima sia stata spinta giù dalla rampa di scale. L’uomo è stato individuato e sottoposto a fermo per omicidio preterintenzionale dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Torino Oltre Dora. Ulteriori indagini sono in corso per chiarire meglio la vicenda
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