Vicenda del “pandoro rosa” Ferragni-Balocco: anche la procura di Cuneo apre un’indagine

La Procura di Cuneo si unisce a quella di Milano nell’indagare più a fondo sulla vicenda che riguarda l’imprenditrice-influencer Chiara Ferragni e il colosso dell’industria dolciaria fossanese Balocco rispetto al “pandoro rosa” commercializzato durante lo scorso Natale.

La conferma arriva anche dal procuratore capo di Cuneo, Onelio Dodero. Il fascicolo aperto in Granda sarebbe – proprio come quello meneghino – un “modello 45”, puramente esplorativo in merito ai fatti e senza indagati o ipotesi di reato.

Obiettivo dell’iniziativa – che segue la presentazione da parte di Codacons e Assourt di un esposto ufficiale in 104 procure d’Italia - è accertarsi del fatto che possano emergere responsabilità specifiche dietro alla pubblicità del pandoro dell’influencer. I due soggetti responsabili dell’esposto hanno anche avviato una campagna ufficiale con l’Autorità delle comunicazioni per spingere Instagram a vigilare maggiormente sulle azioni di solidarietà dell’imprenditrice-influencer milanese.

La vicenda, giova ricordarlo, è scoppiata nelle scorse settimane dopo la comminazione da parte dell’Antitrust di una maxi multa per pratica commerciale scorretta da 420.000 euro per Balocco spa e oltre un milione di euro alle due società (Fenice e Tvs Crew) facenti capo a Chiara Ferragni.

Oggetto della multa proprio l’operazione di commercializzazione del pandoro rosa: fatta a scopo benefico e in favore dell’ospedale torinese Regina Margherita, avrebbe riguardato una donazione di 50.000 euro (a fronte di un incasso totale superiore al milione di euro) quando in realtà da mesi Balocco risultava aver già concordato una donazione fissa.