Sei anni e mezzo di carcere, 2.500 euro di multa e l’espulsione dall’Italia. E’ questa la pena inflitta dai giudici del Tribunale di Cuneo ai due autori delle rapine consumatesi al Movicentro di Cuneo nelle sere del 21 luglio e 25 ottobre 2021. I responsabili, Y.A. e N.E.M., entrambi cittadini somali, hanno utilizzato le stesse modalità per entrambi gli episodi.
Attraverso le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza i Carabinieri riuscirono a ricostruire quanto accaduto. Vittima della prima rapina fu B.Y, cittadino di origine marocchina che quella notte, prima di essere aggredito, venne ripreso mentre transitava al Movicentro a bordo della sua bicicletta. “Lo si vede chiacchierare con uno dei due imputati alle 23.46 – ha riferito in aula l’allora comandante del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Cuneo -. Poi arriva l’altra persona, gli blocca la bici afferrando il sellino e inizia la colluttazione. Dopo averlo buttato a terra gli hanno preso il borsellino che conteneva il cellulare”. Nella colluttazione B.Y. rimediò lesioni e un trauma cranico che gli valsero una prognosi di 25 giorni.
Pressoché identica la dinamica con cui si svolse la seconda rapina. Vittima in questo caso fu B.C., cittadino dello Yemen che ha deciso di costituirsi parte civile. L’uomo, che dormiva su un giaciglio al Movicentro, conosceva i suoi aggressori: “Dai filmati si vedono i due bloccare la vittima a terra – ha spiegato in questo caso l'ufficiale dei Carabinieri -. Lo perquisiscono, gli abbassano i pantaloni e lui consegna il portafogli mostrando che però è vuoto. A quel punto gli prendono le chiavi della bicicletta e la spostano per impedirgli di andare via. Lo costringono a stare seduto sul suo giaciglio per circa 20 minuti”.
L’uomo, come emerso dai filmati, venne colpito con un pugno in faccia da Y.A., che gli ruppe il labbro e un dente. Entrambe le vittime si rivolsero alle autorità per sporgere denuncia. B.C. però riferì solo il giorno dopo che si sarebbe trattato di una rapina e non di un litigio.
Il pubblico ministero aveva rinunciato alla sua deposizione in quanto, dopo essere stato scarcerato per altro reato, B.C. è stato espulso dall’Italia. A lui, parte civile, il Tribunale ha riconosciuto un risarcimento da parte dei suoi aggressori di 1.600 euro.
Commenti