Il Nazionale

Cronaca | 30 novembre 2023, 17:20

L'azienda aumenta lo stipendio, poi lo trattiene in busta paga: la surreale beffa per un gruppo di lavoratori

A giugno i dipendenti di una ditta di Leivi, nel Levante genovese, hanno visto l’incremento di paga previsto a livello nazionale dimezzato. I sindacati sul piede di guerra, la Fiom: “È inaccettabile”

L'azienda aumenta lo stipendio, poi lo trattiene in busta paga: la surreale beffa per un gruppo di lavoratori

Ecco come un aumento salariale si trasforma in una vera e propria beffa. La denuncia arriva dagli stessi lavoratori dell’Industria di Leivi (nel Tigullio), azienda specializzata nella produzione di cavi, guaine e altri accessori: a giugno anche i dipendenti di questa azienda avrebbero dovuto ricevere un aumento di 123,40 euro.

Si tratta di un aumento salariale previsto nel contratto nazionale dei metalmeccanici che però il gruppo Ultraflex di cui fa parte anche l’Industria di Leivi applica e disapplica con un “sotterfugio”. L’azienda ha assorbito questo aumento contrattuale nel superminimo con la conseguenza che l’incremento in busta paga c’è stato ma solo del 50%.

Si tratta dell’unico caso nel Tigullio: “Né Fincantieri, né Arinox, né Hi-Lex hanno messo in gioco questa pratica - ci dice Paolo Davini della Fiom Tigullio - Riteniamo non sia possibile dal punto di vista legale una pratica di questo tipo. Stiamo ancora cercando di risolvere la vicenda in maniera sindacale, senza dover passare dalle vie legali. Abbiamo fatto tre incontri separati per i diversi stabilimenti di Leivi, Busalla e Casella in cui abbiamo chiesto di ridare quello che è stato tolto dagli stipendi.

Questo non deve ripetersi a giugno dell’anno prossimo quando è previsto un altro aumento di questo tipo. C’è il rischio che alcuni lavoratori perdano a giugno 2024 quasi una mensilità.

L’azienda non ha mai dato una risposta sulla vicenda, è sempre stata molto vaga. Tutto questo è per noi inaccettabile”.

La clausola sugli assorbimenti, introdotta nel contratto del 2016, consente alle aziende di effettuare assorbimenti dal superminimo individuale e dai contratti aziendali in cifra fissa. Una clausola sta generando preoccupazione tra i lavoratori che evidenziano la necessità di una risposta concreta di fronte a pratiche che trasferiscono denaro da voci come il superminimo assorbibile a altre come la paga base o il minimo contrattuale. 

A livello nazionale i sindacati denunciano da tempo questa pratica e sottolineano che in un periodo di inflazione elevata, le aziende dovrebbero evitare di assorbire gli aumenti contrattuali nei superminimi.

Una pratica che però, come sottolinea Luigi Pinasco segretario generale della Uilm Genova, è legittima: 

“Nella nostra provincia circa il 40% delle aziende ha messo in atto questa pratica che è del tutto legittima e prevista dalla legge”.

Marco Garibaldi

Commenti