Una serie di episodi verificatisi nelle ultime settimane – da una violenta aggressione avvenuta in pieno giorno in un bar di piazza Alfieri ad un acceso diverbio tra stranieri verificatosi sabato notte nei pressi di un chiosco attiguo i giardini pubblici di corso alla Vittoria – hanno ulteriormente focalizzato l’attenzione di cittadini e opinione pubblica sulla problematica della sicurezza, anche in relazione ai locali pubblici e a chi li frequenta.
In particolare, la condivisione sul nostro profilo Facebook dell’articolo inerente la rissa ai giardini ha suscitato un vivace confronto nello spazio riservato ai commenti (CLICCA QUI per rileggere), con interventi anche di personaggi pubblici quali Sergio Ebarnabo (già vicesindaco e vicepresidente della Provincia, nonché attuale vicepresidente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti) e Luigi Giacomini.
GIACOMINI: "UN INTERVENTO IN ZONA GIARDINI PUBBLICI E' NECESSARIO"
E proprio dall’assessore comunale alla Sicurezza siamo partiti per cercare di tracciare un quadro della situazione. “La zona dei giardini pubblici è molto cambiata negli anni – ha premesso – Quando io ero bambino ci si andava a passeggio, fermandosi a guardare gli animali da Gamberini (negozio di animali, chiuso da molto tempo, la cui struttura è stata abbattuta alcuni anni fa, ndr.), mentre ora purtroppo sono molto meno frequentati dalle famiglie. Per cui è evidente che un intervento è assolutamente necessario. Con quali modalità, dovremo valutarlo nelle sedi opportune”.
“Detto questo – ha proseguito – voglio sottolineare che l’attenzione delle forze dell’ordine, a cominciare dalla Polizia Locale, che opera anche nel vicino mercato, è da tempo molto elevata. Inoltre, vengono sistematicamente effettuati dei servizi di controllo interforze, lì come in altre zone cittadine più ‘a rischio’ che rappresentano un ottimo deterrente. Poi, ovviamente, non si può essere ovunque in contemporanea, quindi episodi come quello di sabato possono accadere, ma anche in quel caso vi è stata una pronta risposta”.
"I GESTORI DEI LOCALI 'CI DIANO UNA MANO'"
“Resto però convinto – ha proseguito la sua analisi – che anche i gestori dei bar e dei chioschi debbano darci una mano, per quanto loro spettante. Ad esempio non servendo da bere a chi si presenta già palesemente ubriaco, rimodernando le strutture, offrendo un servizio di più elevata qualità alla clientela e dotandosi, come hanno già fatto altri locali cittadini, di un servizio di vigilanza che contatti le forze dell’ordine in caso di problemi, perché capisco che il gestore non può passare le sue giornate a monitorare costantemente chi entra e chi esce”.
"LE PATTUGLIE 'PRENDANO UN CAFFE'' ANCHE NEI CHIOSCHI"
“Sarebbe anche opportuno che le pattuglie delle forze dell’ordine, che comunque, lo ribadisco, effettuano un eccellente lavoro, ogni tanto andassero ‘a prendere un caffè’ anche in questi chioschi e non solo nei bei bar di piazza San Secondo. La loro presenza contribuirebbe sicuramente ad evitare che quei locali vengano frequentati da certi soggetti”.
BOVINO: "L'AMMINISTRAZIONE E' ATTENTA A OGNI SEGNALAZIONE"
“Il discorso delle responsabilità dei gestori è molto complesso – ci ha risposto l’assessore al Commercio Mario Bovino – Però voglio evidenziare che parliamo comunque di strutture molto attenzionate e che, come Amministrazione, siamo attenti ad ogni segnalazione che riceviamo. Certo, episodi come quello di sabato notte non dovrebbero accadere, lì come altrove, ma purtroppo accadono e naturalmente dobbiamo tutti operare per evitare possano ripetersi”.
“Se mi si chiede come – ha aggiungo – credo siano molto utili gli addetti alla vigilanza di cui si sono già dotati altri esercizi commerciali, perché in presenza di vigilanza chi ha cattive intenzioni tendenzialmente non si avvicina. Già agire per limitare le cattive frequentazioni può essere determinante per contribuire a risolvere il problema”.
In prospettiva, l’assessore ritiene sia opportuno chiedersi se “quei chioschi debbano continuare ad esserci o se sia opportuno ‘ripensare’ l’intera area. Tenendo in considerazione le licenze e il loro eventuale rinnovo, ma anche i costi che sarebbero necessari per l’eventuale rimozione di quelle strutture. Uno dei problemi è che, ad oggi, un po’ tutto il commercio in generale è in difficoltà”.
IL 'PROBLEMA' MOVICENTRO
Considerazione valevole anche per un’altra area cittadina spesso all’attenzione della cronaca, ovvero la zona stazione-Movicentro, struttura più volte vandalizzata e attualmente chiusa per lavori di rimodernamento.
“Per l’area commerciale del Movicentro – ci ha spiegato l’assessore Bovino – sono in corso delle interlocuzioni con soggetti pubblici e privati, alcune richieste sono arrivate e le vaglieremo con grande attenzione, ma non c’è ancora nulla di definitivo”.
LA PASSERELLA NON RIAPRIRA' FINCHE' NON SARA' OCCUPATA L'AREA COMMERCIALE
Va però tenuto conto che il futuro commerciale dell’area è legato a doppio filo alla riapertura della passerella pedonale che collega il cavalcavia ferroviario e piazza Campo del Palio con la stazione e che non verrà riaperta, come ci ha spiegato l’assessore Giacomini “finché l’area ex Stecco non verrà occupata da qualche attività commerciale”, ovvero comunque non prima dell’inizio del 2024.
“Questo perché – ha argomentato – la presenza di un’attività commerciale contribuisce a valorizzare l’intera area, però prima di assegnarla dobbiamo fare in modo che sia pienamente sicura tanto per chi ci lavora, quanto per la clientela e chi semplicemente ci transita”.
Nel frattempo, chi deve raggiungere la stazione può optare tra l’attraversamento pedonale a raso e il sottopasso di via Cavour. Entrambe soluzioni che hanno suscitato molte perplessità tra gli utenti: la prima perché ‘costringe’ a passare tra i mezzi in transito e nelle ore di punta genera code e la seconda perché non ritenuta abbastanza sicura.
STRISCE PEDONALI E SOTTOPASSO? PER BOVINO E GIACOMINI SONO ASSOLUTAMENTE SICURI
Prive di fondamento, secondo i due amministratori.
“Per l’attraversamento pedonale a raso – ha affermato Giacomini – la sicurezza è garantita dalla presenza, in particolare nelle ore di maggior traffico, di personale della Polizia Locale che gestisce l’attraversamento”.
“Il sottopasso – ha aggiunto Bovino – è stato ottimamente riqualificato. Lo abbiamo ripulito, riverniciato, posizionato sulle pareti pannelli che promuovono il Palio e le altre manifestazioni cittadine. Ad oggi è il modo più rapido e sicuro per arrivare rapidamente in stazione”.
FOCUS SICUREZZA CON PREFETTO E QUESTORE
Naturalmente, trattando il tema della sicurezza, non si può prescindere dal riportare il punto di vista di chi, sul fronte 'tecnico', coordina gli interventi finalizzati a garantirla. Abbiamo interpellato in merito il prefetto di Asti, Claudio Ventrice, e il questore, Marina Di Donato.
“Sono da sempre molto attento alla tematica della sicurezza – ha affermato il prefetto di Asti –, ambito sul quale ritengo si debba intervenire in maniera mirata. Pertanto, poiché sono ben consapevole della situazione venutasi a creare negli anni nella zona dei giardini, posso anticiparle che sarà uno degli argomenti che tratteremo nel corso dell’imminente nuova riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che convocherò per venerdì o al più tardi per lunedì”.
VENTRICE: "SULLA PROBLEMATICA CHIOSCHI, LA POLITICA FACCIA LA SUA PARTE"
“Stiamo anche vagliando – ha proseguito – l’attuazione di un protocollo d’intesa con le associazioni di categoria dei commercianti e ho iniziato a lavorare a un altro progetto, di cui per il momento non le parlerò, sempre finalizzato ad aumentare la sicurezza effettiva e quella percepita. In quanto ai chioschi, come le dicevo sono consapevole della situazione e la affronteremo a brevissimo. Riguardo le licenze, ci ritroviamo questi chioschi nel salotto della città, vicini a un bellissimo parco, è la domanda che mi pongo è: chi li ha autorizzati? Perché? Noi operiamo, da tecnici, per quanto ci concerne, ma anche la politica deve fare la sua parte, parleremo anche di questo in sede di Comitato”.
"NON ESISTE LA SICUREZZA ASSOLUTA, INCREMENTIAMO QUELLA PARTECIPATA"
Ampliando il discorso alla sicurezza nel suo insieme, il dottor Ventrice ha sottolineato che “Cerchiamo di mettere ‘su strada’ più personale possibile, in rapporto agli organici, e presidiamo quotidianamente le zone che risultano essere più problematiche – ha proseguito – I cittadini però devono tenere conto che la ‘sicurezza assoluta’ è un concetto astratto. Perché, per quanto ci si possa impegnare, ad Asti come altrove, è materialmente impossibile aver la certezza che non si verifichi alcun reato o anche solo lite più accesa. Però ribadisco che la nostra attenzione è altissima e invito i cittadini a fare proprio il concetto di ‘sicurezza partecipata’, ovvero collaborare con le forze dell’ordine e denunciare prontamente ogni episodio, affinché si possa intervenire in maniera ancora più mirata”.
“Faccio comunque presente che, nell’anno e mezzo da quando sono arrivato ad Asti, abbiamo effettuato due grosse operazioni interforze i cui dati parlano chiaro: centinaia di persone identificate, moltissimi espulsi. Inoltre abbiamo sgomberato anche interi palazzi occupati abusivamente, restituendoli ai legittimi proprietari. Per queste attività, però, bisogna anche tener conto che sono precedute e seguite da un enorme lavoro da parte degli Uffici, perché è necessario coordinare l’intervento e definire, una volta attuato, dove vanno le persone sgomberate”.
“Qui – ha aggiunto – lavoriamo dal mattino alla sera in favore della comunità. Di recente abbiamo confiscato dei beni alla mafia assegnandoli al Comune, abbiamo consegnato allo Stato una villa sequestrata a un nomade, riconsegnato un altro appartamento a Nizza Monferrato. In sostanza, io mi sento a posto con la mia coscienza, perché so di aver dato tantissimo in questo anno e mezzo”.
"RIGUARDO IL CAMPO NOMADI ABBIAMO INIZIATO UN PERCORSO IMPORTANTE"
“Guardiamo anche al campo nomadi – ha concluso – dove la situazione è rimasta immutata per troppo tempo. In questo anno e mezzo abbiamo effettuato diverse attività interforze, ripulendo il campo da ‘casette’ in condizioni igienico-sanitarie precarie. L’ultimo intervento risale al 7 novembre e altri ne seguiranno, ma se ad oggi gli effettivi in quell’area sono circa una 70ina è dovuto a questi interventi. Siamo al 50% del lavoro, molto rimane da fare, ma abbiamo comunque iniziato un percorso ed è una cosa positivissima”.
DI DONATO: "GIARDINI E STAZIONE SONO ZONE MOLTO ATTENZIONATE"
Concetti ripresi anche dal questore Di Donato: “Con il coordinamento della Prefettura – ci ha spiegato –, stiamo mettendo in campo tutta una serie di servizi, stabiliti in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, proprio con massima attenzione per le zone giardini e stazione ferroviaria e i risultati fin qui conseguiti sono ottimi”
“Va però tenuto conto – ha proseguito – che l’efficacia della prevenzione è data anche dalla percezione che ne hanno i cittadini e far si che quest’ultima sia aderente alla realtà dev’essere un obiettivo di tutti: forze di polizia, amministrazione comunale, i gestori degli esercizi pubblici, gli organi di informazione e gli stessi cittadini”.
"STIAMO ATTUANDO TUTTE LE POSSIBILITA' DI INTERVENTO"
“In veste di autorità provinciale di pubblica sicurezza, posso dirle che, sotto il profilo tecnico, sto esercitando tutte le possibilità di intervento messe a disposizione dalle normative vigenti: è uno sforzo davvero importante, attuato da tutti coloro che concorrono ai servizi di sicurezza, e mi auguro che i cittadini ne abbiano la giusta percezione”.
"AL VAGLIO UN PROTOCOLLO D'INTESA CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA"
“Perché noi possiamo anche comunicare, come in effetti è, che vi è una drastica diminuzione dei reati, ma è altrettanto importante che il sistema venga declinato a tutto tondo. Ci siamo già interfacciati con la Confcommercio, per poter fare rete anche con i rappresentati dei pubblici esercizi, in modo da poter mettere a fattor comune le esperienze di tutti e abbiamo riscontrato grande disponibilità. Pertanto stiamo vagliando l’eventualità di sviluppare un protocollo d’intesa con le varie associazioni di categoria”.
"LA SICUREZZA E' UN VALORE IMPRESCINDIBILE, NESSUNO PUO' TIRARSI INDIETRO"
“Ciò detto, noi comunque interveniamo prontamente ogni qualvolta veniamo a conoscenza di episodi che competono i nostri servizi, quindi la Polizia di Stato c’è. Sempre. Se poi mi chiede se facciamo abbastanza le rispondo che si può e si deve cercare di fare sempre di più e meglio, perché la sicurezza è un valore imprescindibile e, nel momento in cui lo teniamo presente, nessuno può tirarsi indietro dal fare la propria parte”.
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