Il Nazionale

Cronaca | 28 novembre 2023, 07:11

Truffatori sempre più scaltri, ora nel mirino finiscono i liberi professionisti dell'Imperiese

Partite Iva a rischio dei cybercriminali che utilizzano come “strumento” del raggiro l’Agenzia delle Entrate

Truffatori sempre più scaltri, ora nel mirino finiscono i liberi professionisti dell'Imperiese

Incoerenze nelle dichiarazioni Iva. Truffatori sempre più scaltri che hanno messo nel loro mirino finiscono i liberi professionisti. Un altro tentativo di phishing sta circolando in queste settimane nell’Imperiese

Il messaggio che arriva via email ha per mittente “Direzione”. Avvisa di un problema in uno degli adempimenti a cui sono chiamati regolarmente i titolari di partita Iva. Questa volta la comunicazione sarebbe a cura dell’inesistente “Commissione di osservanza sull’anagrafe tributaria”.

In questo caso si fa riferimento a presunte incoerenze relative alle liquidazioni periodiche Iva presentate “per il trimestre 2023”. Alla mail è allegato un archivio .zip che contiene un file malevolo tramite il quale viene scaricato codice. Ecco un esempio di testo inviato, accompagnato dall’immagine del logo dell’Agenzia delle Entrate: “Gentile cliente, dall’esame dei dati e dei saldi relativi alla Informazione delle liquidazioni periodiche Iva, da lei presentate per Il trimestre 2023, risultano emerse alcune incoerenze. Le notificazioni relative alle incongruenze riscontrate sono disposti nel “Cassetto fiscale” (sezione l’Agenzia) accessibile dal sito internet dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) e in versione intera nell’archivio allegato alla presente e-mail. Scarica il documento. La presente e-mail è stata procreata automaticamente , pertanto la preghiamo di non rispondere a tale indirizzo di posta 'elletronica'. (SIC, l’errore grossolano è proprio contenuto nella mail).

Dall’Agenzia dell’Entrate arrivano le raccomandazioni agli utenti:  “Si tratta assolutamente di un messaggio falso. E’ importante non aprire assolutamente il file allegato. La prima cosa da verificare è l’indirizzo completo del mittente di tale messaggio, che si può trovare nell’apposito campo che accompagna la mail, insieme al destinatario. Vi troverete indirizzi strani, in nessun modo riconducibili al dominio (per semplificare: la base dell’indirizzo, che deve essere agenziaentrate.gov.it)”.

Dunque l’Agenzia delle Entrate disconosce questi messaggi, rispetto ai quali si dichiara completamente estranea, e ricorda che, in caso di dubbi sull’autenticità delle comunicazioni ricevute, si può fare riferimento ai contatti indicati sul sito istituzionale o all’ufficio delle entrate territorialmente competente.

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