Un episodio di inaudita violenza sui campi di calcio di terza categoria quello che è avvenuto nella serata di venerdì 24 novembre.
La partita in questione ha visto fronteggiarsi l'Accademia Calcio Alba e la Giovanile Genola 05. Gara disputatasi allo Stadio Coppino, terminata con la vittoria della squadra ospite per 0-2, con doppietta di Federico Pepe.
Questo quanto avvenuto sul campo, ma è al termine del match che la cronaca sportiva si è spostata su un altro piano.
Stando a quanto riportano dei testimoni, al triplice fischio e al rientro negli spogliatoi un giocatore fossanese di 24 anni, militante tra le fila del team genolese, sarebbe stato colpito alle spalle con un pugno al volto facendo cadere a terra il giovane calciatore.
L’aggressore della squadra avversaria si sarebbe dileguato verso gli spogliatoi. Dopo qualche istante alcuni giocatori e dirigenti si rendono conto delle sue condizioni e lo accompagnano all'interno dello spogliatoio.
Giunta l’ambulanza sul campo da gioco il ragazzo di Fossano è stato portato d’urgenza all’ospedale di Verduno. Dopo le prime cure l’indomani è stato trasferito al Santa Croce di Cuneo dove verrà sottoposto oggi stesso a un intervento chirurgico maxillo- facciale. Con ogni probabilità, per una completa ricostruzione, sarà necessario un secondo intervento fra sei mesi.
L’esito è di una frattura multipla alla mandibola con diverse radici dei denti saltati e una prognosi di trenta giorni.
Al momento non sono ancora noti i provvedimenti sportivi a carico del giocatore che avrebbe aggredito il 24enne della Giovanile Genola 05. L'arbitro non avrebbe visto l'autore del gesto. Il direttore di gara ha comunque seguito tutte le operazioni di soccorso fino a quando il giocatore non è stato trasferito al nosocomio di Verduno.
L'episodio verrà segnalato nel rapporto di fine gara. La pena verrà vagliata dal giudice sportivo nei prossimi giorni che dovrà stabilire quanto accaduto.
Ma al di là di quelle che saranno le conseguenze l’episodio ha spinto un lettore, molto vicino al ragazzo aggredito, a porre una riflessione sul tema della violenza.
"Scrivo con il cuore pesante in questi giorni in cui la violenza sulle donne è argomento più che mai giustamente sottolineato per la sua gravità - scrive a Targatocn la persona che preferisce rimanere anonima - Giulia o chiunque altro, anche Filippo, possono essere i nostri figli e questo rende molto difficile essere distaccati da tanta sofferenza per entrambe le famiglie e per i nostri ragazzi, nostro futuro."
"Quello che però ha appesantito ancora di più il mio cuore e la mia testa - spiega - è un avvenimento accaduto ad un ragazzo a me vicino per affetto e per conoscenza. Al termine di una normale partita di calcio tra ragazzi, già adulti ,si è consumata una violenza di cui un genitore non dovrebbe mai essere avvisato. Il proprio figlio portato in ambulanza d’urgenza in ospedale.”
"Non mi interessano le ripercussioni che avrà e dovrà avere l’aggressore - continua la riflessione - Per quello dovrà fare i conti con la giustizia e spero con la società che deve colpevolizzare tali atteggiamenti. Mi interessa di più il percorso che dovrà avere l’altro ragazzo, l’aggredito. Mi interessa perché i ragazzi che vanno a fare sport, a giocare, lo fanno per scappare dalla strada, dal bighellonare e non cadere in inutili perdizioni. Lo fanno per divertirsi poi quando saranno più grandi per stare in forma. Lo fanno perché sono amici, sono gruppo, anche quando avversari. E dovrebbero farlo senza timori, senza paura.”
"Paura che invece questo ragazzo avrà - conclude - paura che potrebbe anche diventare rabbia. Invece si trovano di fronte ad una violenza anche nel campo dove giocano. Dove dovrebbero essere difesi dalla squadra, dagli adulti, dai genitori.I ragazzi giocano a calcio per divertirsi, per competere, per faticare e per fare gruppo. Anche queste violenze sono inaccettabili”.
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