Il Nazionale

Cronaca | 25 novembre 2023, 11:48

Detenuto lancia olio bollente contro un agente al Cerialdo di Cuneo: ferito un agente

Il fatto nel pomeriggio di ieri. L'uomo, colpito alle gambe, ha avuto una prognosi di due giorni. Il sindacato OSAPP: "Non se ne può più. Si dichiari lo stato di emergenza e si nomini un Commissario Straordinario"

Detenuto lancia olio bollente contro un agente al Cerialdo di Cuneo: ferito un agente

Nel pomeriggio di ieri, intorno alle 15:30, presso la Casa Circondariale di Cuneo, si è verificato un grave episodio di violenza ai danni del Personale Penitenziario. Durante la regolare procedura di chiusura delle celle, un detenuto italiano ha manifestato l’intenzione di uscire per “fare quattro passi”. Il Poliziotto responsabile della gestione dei “passeggi” ha risposto chiaramente che ciò non era possibile.
In risposta, il recluso ha improvvisamente lanciato dell’olio bollente contenuto in un recipiente, verso l’agente, colpendolo alle gambe. Grazie alla prontezza di riflessi e alla tempestiva reazione del Poliziotto, è stato possibile evitare lesioni più gravi. Tuttavia, l’Agente ha subito lesioni che hanno richiesto un accertamento medico, uscendone con una prognosi di due giorni.
Successivamente, un altro Agente di Polizia Penitenziaria è intervenuto per ristabilire l’ordine, ma anch’esso è stato colpito da una macchina da caffè(tipo moka) alla gamba, scivolando sulla macchia d’olio precedentemente causata dal detenuto. L’Agente intervenuto ha riportato una distorsione, la cui prognosi è stata di cinque giorni dopo accertamento medico.
Il Segretario Generale Leo Beneduci leader dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) ha dichiarato: “Non se ne può più! Già nei giorni scorsi abbiamo chiesto che venga dichiarato lo Stato di Emergenza da parte del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e che venga nominato un Commissario Straordinario” – conclude Beneduci – “La sicurezza del Personale di Polizia Penitenziaria e la necessità di misure straordinarie non sono più procrastinabili, pena il disastro del sistema penitenziario”.

cs

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