Scuole e licei di tutta la provincia ricordano con un minuto di silenzio Giulia, la ragazza uccisa dall'ex fidanzato

Per le scuole ponentine il minuto di silenzio c’è stato veramente. È stato un momento di riflessione convinta soprattutto per evitare il ripetersi di esecrabili avvenimenti.

In effetti in un’istituzione scolastica imperiese gli studenti avrebbero voluto sostituire il silenzio con un minuto di rumore con l’identica valenza ma sono stati  fermati.

“Alle 11 è suonata la campanella – racconta Paolo Auricchia, preside dei Licei Scientifico e Classico imperiesi – e, come sono stati avvertiti ieri i ragazzi, un minuto dopo è risuonata: è stato davvero silenzio, è stata riflessione autentica dei giovani”. Anche a Ponente la testimonianza delle scuole è stata rispettata anche nelle medie inferiori e nelle elementari. “I giovani delle medie hanno avuto le spiegazioni necessarie su questa iniziativa – afferma Luca Ronco preside del Ruffini di Imperia ma oggi al Comprensivo di Vallecrosia – mentre era più difficile spiegare ai ragazzi delle elementari ma tutti hanno capito mentre al Ruffini è andato tutto bene. Adesso devono fare la loro parte anche le famiglie”.

Un richiamo a quello che rappresenta ancora l’asse portante della società con compiti fondamentali che spesso sono demandati alla scuola. Che comunque non si sfila dalle proprie responsabilità. “Le disposizioni impartite sono state comprese e rispettate – precisa Mara Ferrero, dirigente del Liceo Cassini a Sanremo e del Comprensivo di Taggia – Non si è sentito il minimo rumore e spero che questo sia un segnale forte a certi episodi e mentalità aberranti. Con gli adolescenti di Taggia questo silenzio è soltanto l’inizio di un lavoro che continuerà negli anni”.