Il Nazionale

Cronaca | 17 novembre 2023, 10:44

Sparatoria al Pronto Soccorso di Asti, quattro arresti dopo un'articolata indagine della Polizia di Stato [FOTO]

Dalle rispettive carceri gli indagati hanno continuato a trattare affari illeciti comunicando con micro cellulari detenuti illegalmente e progettando le azioni ritorsive

Sparatoria al Pronto Soccorso di Asti, quattro arresti dopo un'articolata indagine della Polizia di Stato [FOTO]

Conferenza stampa, questa mattina in questura, per documentare l'importante lavoro investigativo svolto dalla squadra Mobile della Polizia di Stato.

Il 2 marzo  veniva eseguita una complessa attività di Polizia Giudiziaria da parte della Squadra Mobile di Asti, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, che portava all'esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP di Asti, nei confronti di 4 soggetti, nello specifico Maximillian Vettoretti,  Angelo Palumbo, Salvatore Buttaci e Samuele Cestari, indiziati a vario titolo di gravi delitti commessi, anche in concorso, in relazione alla detenzione e porto illegale di armi da sparo, ricettazione di armi nonché per il reato di detenzione continuata a fine di spaccio di sostanza stupefacente.

Il Cestari era già detenuto all'epoca, in quanto arrestato nell'agosto 2022 in flagranza del reato di illecita detenzione di arma da sparo. La carcerazione non è riuscita a porre un limite agli indagati, che dalle rispettive carceri hanno continuato a trattare affari illeciti funzionali al traffico delle armi e della sostanza stupefacente, comunicando con micro cellulari detenuti illegalmente, progettando le azioni ritorsive e giurando la realizzazione di attacchi mirati una volta liberi, non arretrando neanche con i processi in corso.

Le indagini nascono dalla sparatoria, accaduta nell'aprile 2022 al triage PS: le attività sono culminate nel marzo dello scorso anno con diverse perquisizioni nel quartiere Praia dove sono state rinvenute diverse armi da fuoco: erano stati sequestrati circa 2000 euro, mezzo chilo tra marijuana e hashish, 2 fucili a canne mozze, 1 pistola provento di furto, un ordigno pirotecnico illegale con effetti micidiali, uno scooter rubato e due micro telefoni.

"Ci troviamo di fronte ad una forma embrionale di criminalità organizzata - ha spiegato il procuratore della Repubblica Biagio Mazzeo -  non ci troviamo di fronte a casi sporadici ma a nomi ricorrenti che, nonostante fossero in carcere, comunicavano con l’esterno e gestivano i loro affari. La problematica dei telefoni cellulari all’interno delle carceri è sempre più seria, ma il problema non è ancora risolto. Oltre a coinvolgimento in attività di stupefacenti, disponevano di armi. Questo risultato attesta che l' attenzione delle forze di polizia non si abbassa mai, neppure nel caso di persone in carcere". 

Gabriele Massaro

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