La politica ma non solo, il giorno dopo gli attacchi vandalici alla sede del Partito Democratico e all'esterno del Liceo Scientifico, si interroga su questi preoccupanti atti ed ecco che una nuova minaccia arriva dal fronte social.
Sotto il post di ieri della pagina Facebook del Pd di Asti e Provincia, scritto da Andrea Ghignone segretario provinciale e Andrea Giarrizzo segretario cittadino, sono comparsi inquietanti post contenenti la stessa scritta. Le "foto profilo" hanno tutte il simbolo con la lettera "V" doppia rossa dentro un cerchio.
"L'attacco vandalico perpetrato contro la sede del PD di Asti - scrivono Ghignone e Giarrizzo - non è solo un gesto materiale poiché tocca le corde del rispetto di un pensiero e dell'impegno di tanti uomini e donne che credono nella politica quale massima espressione della democrazia. L'episodio è già stato segnalato alla Digos della Questura di Asti. Ci rimettiamo agli organi competenti per le indagini che speriamo possano individuare la matrice ed i responsabili affinché rispondano di questo vile attacco".
Una solidarietà arrivata da diversi fronti della politica nazionale, locale e regionale, come vi abbiamo documentato nei nostri articoli. Scrive l'eurodeputato Brando Benifei: "Esprimo tutta la mia solidarietà alla comunità democratica piemontese e al Pd Asti E Provincia e ribadisco che questi fenomeni non devono essere sottovalutati: è in atto, ormai da tempo, un sistematico attacco alla democrazia e alle istituzioni da parte di frange estremiste, molto spesso legate all’estrema destra. Auspico che le indagini chiariscano la matrice di questi atti e individuino al più presto i responsabili".
Domenico Rossi, segretario Regionale del Partito Democratico, rimarca: "La segreteria del Partito Democratico e tutta la comunità democratica del Piemonte sono vicini alla federazione di Asti colpita questa notte da un atto vandalico e intimidatorio. Ogni volta che un nostro presidio viene colpito siamo tutti coinvolti e la nostra risposta è unanime. Non ci lasciamo intimidire e proseguiamo nel nostro impegno politico a testa alta. Quando istituzioni, organizzazioni e soggetti politici diventano bersagli è il momento di fare quadrato per proteggere il senso profondo della democrazia: la libertà di partecipazione e di espressione delle proprie idee".
L'attacco social
Ma a preoccupare l'intimidazione informatica di tanti falsi profili che scrivono: "QUESTI FALSI O DEMENTI (ANDANDO AL SODO LE POSSIBILI SPIEGAZIONI SONO UNA DI QUESTE DUE) DOVREBBERO RILEGGERSI COSA È UNA DEMOCRAZIA: Forma di governo in cui il potere politico viene esercitato dal «popolo» (in greco dèmos), cioè dall'insieme dei cittadini con pieni diritti, e non da un singolo o da un piccolo gruppo di potenti.”
Qui il post e i relativi commenti
La doppia lettera "v", circondata da vernice rossa, potrebbe essere collegata al gruppo Q Anon, un gruppo politico, nato in America, che porta avanti teorie complottiste sui vaccini e su presunti poteri occulti. La scritta infatti, starebbe per la frase latina "Vi veri vuniversum vivus vici" (con il potere della verità io, vivendo, ho conquistato l'universo) e circola in maniera frequente sulle chat legate a questi gruppi.
Sarebbero decine di migliaia gli utenti italiani che seguono i canali social legati a Q Anon.
Sull'inquietante fatto sta indagando la Digos di Asti.
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