Una ruspa tira giù un muro, un’altra sventra una parete pericolante. Pezzo dopo pezzo è caduta così l’ex Gondrand, edificio dal passato glorioso diventato con il tempo la “casa dei tossicodipendenti”. Dei disperati.
E’ iniziato l’abbattimento dell’edificio diventato simbolo di illegalità, tra Barriera di Milano e Borgo Vittoria. Qui, ogni giorno e ogni notte, disperati in cerca di una dose avevano trovato riparo dagli occhi indiscreti. Da quegli sguardi dei torinesi che sapevano cosa accadeva là dentro, ma là dentro non volevano metterci il naso.
Dopo l’ultimo blitz, avvenuto la scorsa settimana, gli operai della ditta Bema srl stanno buttando giù pezzo dopo pezzo. Del capannone centrale rimane ormai ben poco, mentre la palazzina un tempo adibita a uffici ha solo più lo scheletro. L’ex Gondrand non c’è più e i primi ad essersene accorti sono i disperati che, non sapendo dell’abbattimento, arrivano e trovano le ruspe. Spaesati guardano gli operai intenti a demolire tutto. Fanno foto, video. Guardano con “nostalgia” l’ex Gondrand andare giù.
Torino volta pagina. Lo fa sapendo che il problema della droga in città non è risolto, anzi: i tossicodipendenti di sposteranno altrove. Ma l’area tra via Cigna e via Lauro Rossi può finalmente guardare al futuro, peraltro già scritto: nell’ex tossic park è prevista la costruzione di un polo commerciale con servizi come aree verdi e spazi dedicati alla socialità.
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