Il Nazionale

Cronaca | 10 novembre 2023, 18:10

Pegli, rinasce a fine mese l’Antica Polleria Parodi di via Pallavicini

La storica attività, aperta nel 1932 da Maurizio Parodi, torna a splendere grazie a un brillante e appassionato lavoratore: Alessandro Zanetti di ‘Da-o Maxelà’, un altro marchio storico e apprezzato nella delegazione

Pegli, rinasce a fine mese l’Antica Polleria Parodi di via Pallavicini

Quei soffitti alti con gli stucchi, le piastrelle bianche, il bancone in marmo di Carrara, gli scaffali con le ringhiere in ferro battuto, le altissime vetrine in legno, i pavimenti in graniglia e l’antico girarrosto erano entrati nel cuore di tutti i pegliesi. Così, era stato un bruttissimo colpo, quando l’Antica Polleria Parodi di via Pallavicini aPegli aveva chiuso i battenti.

È stato solo un arrivederci però, e non un addio (lo stesso accadrà prossimamente anche per il Bar Pasticceria Amleto, sul lungomare della delegazione): la festa per la riapertura si avvicina, giorno dopo giorno, mentre si stanno completando all’interno gli ultimi ritocchi, d’intesa con il Comune di Genova e con la Soprintendenza perché questo esercizio commerciale, oltre a essere Bottega Storica, è pure vincolato dalle ‘Belle Arti’. Perché è uno spettacolo nello spettacolo: per gli occhi ancor prima che per l’olfatto e il gusto, e infatti i pegliesi avevano tutte le ragioni del mondo ad averci lasciato il cuore.

Il gran merito di riportare in vita l’Antica Polleria Parodi va a un ragazzo serio, lavoratore, preciso, puntuale e fortemente appassionato: si chiama Alessandro Zanetti e moltissimi in delegazione lo conoscono perché, con la sua famiglia, guida dal 1991 un’attività altrettanto ben avviata e storica: la macelleria ‘Da-o Maxelà’, sempre in via Pallavicini, ma dall’altra parte del marciapiede e un po’ più in basso rispetto a Parodi.

“Stiamo terminando i lavori. Ora il mio negozio resterà chiuso dal 18 novembre sino a fine mese, per effettuare il trasloco di fronte. La cerimonia di apertura dovrebbe essere, salvo stravolgimenti, giovedì 30 novembre, poi cominceremo la nostra attività a partire dal primo dicembre”.

Zanetti ha rilevato la macelleria dov’è attualmente, che esisteva già dal 1929, “nel 1991, insieme a mio papà. Mi ha insegnato tutto e gli devo tutto. Ho fatto la mia esperienza, ci siamo creati una bellissima clientela e poi, in tempi recenti, è nata la prospettiva di rilevare la Polleria Parodi, quando la famiglia che la guidava ha preso la decisione di riposarsi. Purtroppo papà è mancato nei mesi scorsi, ma quest’operazione ho voluto portarla avanti lo stesso, perché lo devo anche a lui”. 

All’Antica Polleria Parodi ci sarà un’offerta gastronomica ancor più ricca e completa rispetto al passato: ed è facile da capire perché “oltre all’avicolo, uniamo la nostra macelleria”. ‘Da-o Maxelà’ si è guadagnata il favore dei pegliesi perché lavora solamente con femmine di pura razza bovina piemontese, e poi qualsiasi taglio è nostrano.

“Stesso discorso per la salsiccia e per gli insaccati. Siamo attentissimi alla nostra produzione. Anche per la parte della polleria manterremo una qualità alta, così com’era per la Polleria Parodi. Non cambierà nulla e ci teniamo moltissimo a riproporre tutte le ricette della signora Ada e di sua mamma Maria”.

Pollo, uova, affettati, ma anche la gastronomia con i piatti pronti, “tutto preparato nella cucina retrostante, a livello artigianale”. Alessandro Zanetti ha le idee chiare: “Partiremo con macelleria e polleria, più la gastronomia. Poi, in futuro, mi piacerebbe proporre anche la norcineria”. Tornerà a lavorare il girarrosto, come negli anni d’oro, quando a Pegli bastava dire “vado da Pio”, senza indicare né la via né l’attività commerciale, perché intanto chiunque avrebbe capito.

Già, il signor Pio Parodi, che per decenni aveva condotto questo negozio insieme alla sorella Maria e al fratello Stefano (negli ultimi anni, insieme a Maria e Ada, c’erano anche le nipoti Caterina e Giulia). Ma la polleria esiste da molto prima: da quando, nel 1932, la aprì il loro papà, Maurizio Parodi, ai tempi in cui Pegli era pure una rinomata località turistica e qui si usavano un piede di porco battuto a mano per aprire i bancali, le stadere per determinare il peso delle merci e uno ‘specchia uova’ per stabilire quali uova fossero fresche e quali meno. Tutti oggetti che esistono e rivivono ancora adesso, dentro queste pareti che sono un museo, mai così nuovamente vivo, mai così nuovamente in fermento, grazie a un ragazzo, Alessandro Zanetti, che quella stessa tradizione pegliese l’ha respirata, ci si è nutrito e ora promette di portarla avanti come se fosse un Parodi, come se tutto fosse rimasto intatto, come una tradizione che non vuole interrompersi.

È bello veder tornare un pezzo della Pegli che fu: bello tanto quanto il bancone in marmo di Carrara, le ringhiere in ferro battuto, gli stucchi e tutto il resto. Buono come tutto quello che potremo gustare. Ancora. 

Alberto Bruzzone

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