A distanza di ormai sei giorni dalla morte del giovane operaio albanese, trovato agonizzante con un colpo di pistola sopra l'orecchio destro, non c'è ancora un responsabile.
Sempre che davvero ci sia. Perché la parola suicidio o incidente circola insistentemente, anche solo come supposizione. Al momento, infatti, non c'è alcuna persona sottoposta a misura cautelare. Ci sarà? "Non lo so", la risposta.
"C'è un assassino?". Dodero risponde: "Abbiamo un procedimento contro ignoti, iscritto al 575". Quindi un omicidio. "Non è un delitto di mafia. La popolazione può stare tranquilla. Un esecutore non spara un solo colpo, ne spara quattro o cinque, perché non può permettersi di sbagliare", aggiunge il procuratore.
Klaudio Myrtaj è deceduto in ospedale alle 22.50. Qualunque cosa sia avvenuta in quel piccolo locale adibito a falegnameria, nel cortile al lato del Municipio, in via Umberto I, poco dopo le 16 dello scorso 4 novembre, è ancora oggetto di indagine.
Tre sopralluoghi. Il primo subito dopo, in un locale pieno di attrezzi, disordinato come sono spesso i laboratori artigianali. Un secondo sopralluogo il lunedì, alla ricerca di qualcosa. In questa circostanza, sarebbe stata trovata l'arma. Ieri un terzo sopralluogo, alla presenza del pensionato affittuario del locale, assisistito dal suo legale. Lì, da qualche giorno, Klaudio andava a dare una mano. Lavorava con i cugini in un'impresa edile di Caraglio, ma non la scorsa settimana.
"Quando entri in un ambiente con tante cose, servono più volte per trovare quello che ti può servire. Dovevamo verificare qualcosa".
Tante domande, ma nessuna certezza, se non che si tratti di un caso investigativo complesso. "Stiamo lavorando, le somme le tiriamo tra poco. Non ci vorrà moltissimo, ma dare indicazioni può voler dire mettere in crisi quello che stiamo facendo. Non posso darle perché ho delle indagini in corso. Posso dire che non è un delitto da criminalità organizzata. Escluderei anche la pista dei soldi, perché questo ragazzo non aveva giri strani. Dobbiamo fare accertamenti che non so quanto tempo porteranno via: adesso non posso fare prognosi temporali, credo che chiuderemo la questione nel giro di un mese".
Dodero glissa su molte domande, evidenzia come non si stia dando nulla per scontato. L'impressione è che la vicenda non abbia lati particolarmente oscuri, ma ne abbia, comunque, di non scontati.
Una cosa la ribadisce: "La popolazione può stare tranquilla". Inevitabile chiedersi cosa sia davvero successo in quel garage e se ci sia davvero un responsabile. Che, comunque, sarebbe a piede libero.
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