Il Nazionale

Cronaca | 05 novembre 2023, 15:22

Addio a Donato Bosca, storico e promotore di cultura nelle Langhe che tanto amava

Docente e preside, lavorò in diverse scuole del territorio e fu preside al Liceo Govone di Alba. Nel 1987 fondò l’associazione Arvangia

Addio a Donato Bosca, storico e promotore di cultura nelle Langhe che tanto amava

E’ una perdita grave quella che il mondo culturale albese e di tutta la Granda accusa con la scomparsa di Donato Bosca, docente, storico, scrittore intellettuale e promotore culturale, fondatore di una realtà, l’associazione Arvangia, che da quasi quarant’anni promuove cultura attraverso un lavoro di riscoperta della storia e delle tradizioni di questo angolo di Piemonte. 

Un lavoro instancabile e certosino, il suo, fatto di ricerche e pubblicazioni come di incontri e premi letterari, del coinvolgimento e della collaborazione coi tanti personaggi che nell’associazione lungo i decenni si sono riconosciuti anche grazie alla grande capacità di coinvolgerli del suo fondatore. 

Da tempo sofferente per l’avanzare del male che lo aveva colpito ormai da tempo, pochi anni dopo la perdita, nel marzo 2016, dell’amata moglie Luisa Barisone, come lui conosciuta e stimata insegnante, anche lei scomparsa a causa di un prematuro male, Donato Bosca si è spento questa notte all’ospedale di Verduno, dove era stato portato per curare una polmonite. 

Originario di San Donato di Mango, da molti anni viveva ad Alba. Al paese langarolo era però rimasto molto legato e vi aveva anche insegnato, prima di diventare preside e di arrivare a dirigere il prestigioso Liceo Classico Govone di Alba, lasciato per terminare la carriera nel mondo della scuola alla direzione dell’istituto comprensivo di Diano d’Alba. 

Nell’aprile scorso aveva compiuto 72 anni. I passi salienti della sua biografia sono quelli che lui stesso si era trovato a riprendere in calce alle tante pubblicazioni che, dopo la laurea in storia medievale ("Questioni di vita sociale ed economica nei Comuni delle Langhe nei secc. XIV e XV", il tema della sua tesi) e una fugace esperienza da corrispondente albese della "Gazzetta del Popolo", aveva mandato alla stampe lungo decenni di indefesso impegno in una ricerca storica che aveva quale oggetto del proprio interesse l’indagine dei costumi, delle tradizioni contadine e dei modelli sociali ad esse legate, con un’attenzione particolare alle superstizioni legate alla figura della "masca" nelle campagne di Langhe e Roero e al tema delle emigrazioni dei contadini che nei primi decenni del "secolo breve" lasciavano le nostre campagne per cercare fortuna oltreoceano e in Argentina in particolare. 

Un cammino affiancato dalla nascita, il 4 febbraio 1987, dell’Arvangia, l’associazione culturale da lui fondata "con la collaborazione di colleghi e amici del mondo scolastico", realtà che, parole sue, fece diventare cammino, "il desiderio di riscatto della marginalità culturale contadina".

Un’opera la sua, portata avanti lungo un’esistenza intera di un’applicazione assidua e foriera di frutti preziosi, che per rispetto al suo lavoro e per il bene del territorio si spera non vadano ora persi. Questo l’auspicio dei tanti che, nell’abbraccio ai tre figli Alessio, Filippo ed Enrico, si ritroveranno per dare a Donato Bosca un ultimo saluto con la cerimonia funebre fissata per martedì 7 novembre, alle ore 15 nel duomo di Alba.

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