L'operazione in questione è stata battezzata dalla Squadra Mobile della Questura di Cuneo “Operazione Black Friday”, un po' in riferimento al giorno della settimana più gettonato dalla banda di ladri e rapinatori attiva almeno dal 2021 al 2023 in diverse zone del Piemonte tra cui la Granda, della Lombardia e della Liguria (il venerdì, ovviamente) e un po' perché, come ha ricordato il comandante Giancarlo Floris, “più nero del derubare anziani e persone in difficoltà c'è davvero poco”.
Stamattina la conferenza stampa ufficiale con cui Floris e i vertici della Mobile del capoluogo hanno relazionato relativamente agli arresti operati nel giugno scorso, otto in numero, a cui si assommano altri quattro indagati in stato di libertà. Tra questi un ex orafo torinese, probabile ricettatore della merce trafugata dalla banda.
Gli arrestati e le finte buste paga
Indagati per i furti dodici nomadi di etnia sinti residenti in provincia di Torino, tutti con alle spalle precedenti specifici e per i quali l'attività delinquenziale rappresentava l'unico sostentamento. Questo nonostante in alcuni casi i presunti truffatori si fossero fatti realizzare quelle che si sono rivelate essere false buste paga, documenti utili a millantare occupazioni che in realtà i soggetti in questione non avevano se non sulla carta.
Il modus operandi vedeva gli autori del furto intrufolarsi nelle case di anziani e persone con difficoltà travestiti da tecnici di servizi municipali, artigiani o membri delle forze dell'ordine, fingere una perdita di gas o un pericolo imminente, far portare oro e preziosi al padrone di casa in un unico luogo e quindi, con l'aiuto di un complice, trafugarlo.
Il valore del contante e della refurtiva recuperata dagli inquirenti si aggira sui 133.000 euro totali.
Difficile è stato, per gli oltre cento uomini messi in campo dalla Questura di Cuneo – con l'apporto di squadre provenienti anche da Torino e Genova, sia cinofile (per l'individuazione di eventuali armi da fuoco) sia del nucleo Prevenzione Anticrimine) – confermare l'identità dei membri della banda: oltre a esser muniti di mascherine sanitarie legate al periodo di pandemia da Covid-19, erano tutti “trasfertisti”, quindi provenienti da zone fuori provincia (una prassi ormai sempre più comune).
Alcuni anziani, probabilmente quelli che erano riusciti a subodorare l'inganno, sono stati anche aggrediti fisicamente. Attualmente gli otto arrestati si trovano in carcere a Torino.
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