“Mi dispiace per tutta questa situazione. Mi dispiace per la situazione che stiamo vivendo, per le persone che sono venute a mancare”.
Con queste parole si sono aperte le dichiarazioni spontanee che questa mattina, venerdì 27 ottobre, Mario Roggero ha deciso di rendere davanti alla corte d’assise del tribunale di Asti, tornata a riunirsi sotto la presidenza del dottor Alberto Giannone nell’udienza che, chiusa nel luglio scorso l’istruttoria dibattimentale, prevede ora la requisitoria del pubblico ministero Davide Greco e gli interventi di difesa e parti civili.
“Ho avuto la consapevolezza di morire. Ho avuto paura per mia moglie e per mia figlia. Quando mi ha puntato la pistola dall’alto verso il basso ho pensato ‘è finita’”, ha quindi proseguito il gioielliere, rinviato a giudizio nel dicembre 2021 con le accuse di duplice omicidio volontario, tentato omicidio e porto abusivo di arma da sparo per quanto avvenuto all’esterno dalla sua gioielleria di via Garibaldi a Gallo Grinzane il 28 aprile di quell’anno.
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