Il Nazionale

Cronaca | 24 ottobre 2023, 17:26

Officina di Alba non dichiara Iva per 51 mila euro: il giudice riconosce la tenuità del fatto

Non luogo a procedere nei confronti di due titolari, imprenditori di Montà e Piobesi d’Alba. La loro società aveva omesso di presentare la relativa dichiarazione

Officina di Alba non dichiara  Iva per 51 mila euro: il giudice riconosce la tenuità del fatto

Fu un controllo fiscale portato a termine dagli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Cuneo a consentire di accertare come, pur avendo prodotto regolarmente ricavi, quell’officina meccanica attiva ad Alba avesse omesso di presentare la dichiarazione Iva per il periodo d’imposta 2016, evadendo in questo modo di versare la relativa imposta per un valore di 51.317 euro.

Ne era nato un procedimento penale a carico dei due titolari dell’azienda, una società in nome collettivo, entrambi nati nel 1979, uno residente a Montà, l’altro a Piobesi d’Alba

In concorso tra loro – era la conclusione cui era giunta l’accusa nel capo d’imputazione formulato dal pubblico ministero presso la Procura della Repubblica astigiana Davide Lucignani –, come amministratori legali e di fatto della società, al fine di evadere imposte sui redditi non presentavano, pur essendone obbligati, la dichiarazione Iva relativa al 2016 evadendo di versare quella cifra. 

Il fatto sarebbe risalito al 29 maggio 2017, termine entro il quale la società avrebbe dovuto presentare denuncia. 

Nei giorni scorsi nei confronti dei due imprenditori si è celebrata l’udienza preliminare, tenuta davanti al Gup presso il Tribunale di Asti Federico Belli

Di fronte alle accuse il giudice ha emesso nei confronti dei due sentenza di non luogo a procedere. Il fatto loro ascritto è infatti stato giudicato non punibile in ragione della sua particolare tenuità. 

"Parlando di reati fiscali – chiarisce in proposito l’avvocato albese Roberto Ponzio, che ha rappresentato la difesa – la soglia della punibilità è fissata in 50mila euro. Pertanto uno sforamento di 1.317 euro, ovvero del 2,6% di tale limite di rilevanza penale, è stato giudicato come minimo, tale insomma da potersi parlare di tenuità del fatto". 

E. M.

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