Nelle prime ore di questa mattina, le forze dell'ordine hanno portato a termine un'importante operazione a Savona, che ha portato all'arresto di quattro cittadini italiani, tra i 48 e i 60 anni, coinvolti in una complessa rete di corruzione e falsificazione di atti pubblici.
Il blitz è stato condotto dai carabinieri del Comando provinciale di Savona, in seguito a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Savona, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le accuse riguardano i reati di corruzione di una persona incaricata di un pubblico servizio e concorso nella redazione di atti pubblici ideologicamente falsi.
Per due degli indagati l’ordinanza prevede la custodia cautelare in carcere. Per il terzo invece gli arresti domiciliari, mentre per il quarto l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
L'indagine ha coinvolto anche un medico legale dell'Asl 2, il cui ruolo è ora al vaglio della giustizia: è indagato a piede libero per reati di falsificazione ideologica in concorso con gli altri coinvolti. La richiesta di misura interdittiva nei suoi confronti è attualmente in attesa della decisione del giudice, che verrà presa dopo un interrogatorio.
Questa operazione rappresenta la conclusione di una complessa e articolata indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Savona, nel corso della quale, sono emersi gravi indizi che suggeriscono l'esistenza di una prassi consolidata in cui gli indagati si sarebbero aggiudicati numerosi servizi funebri in modo sleale, danneggiando la concorrenza.
L’indagine, svolta tra la fine del 2022 e l’estate 2023, si è sviluppata sia attraverso attività di tipo tradizionale, con osservazioni, controlli e pedinamenti, sia documentale e tecnica, consentendo di raccogliere gravi indizi a carico di un infermiere dipendente di una struttura socio–sanitaria per anziani e disabili di Ceriale.
Quando si verificava la morte di un paziente, l'operatore sanitario informava immediatamente i titolari e gli addetti di imprese di pompe funebri Albenga, Ceriale, Borghetto Santo Spirito e Pietra Ligure, in diverse località, fornendo loro informazioni dettagliate sui familiari dei defunti e ricevendo in cambio un compenso di 200 euro per ogni servizio funebre assegnato.
Il medico legale avrebbe compilato, in più occasioni, i certificati di morte senza recarsi sul luogo dell’evento o presso la camera mortuaria per constatarne personalmente il decesso, quindi senza fare nessuna visita cadaverica, come imposto dalla legge, ma dichiarando falsamente di averla fatta negli atti pubblici. Tali falsi sono stati monitorati in diverse agenzie nel ponente savonese della medesima impresa di pompe funebri.
Le indagini sono tuttora in corso e potrebbero riservare ulteriori sviluppi.
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