Delitto Mahmoud: blitz dei Ris nella barberia di Sestri Ponente

Blitz dei Ris di Parma nella barberia di via Merano, a Sestri Ponente, in cui aveva lavorato Mahmoud Mohamed Abdalla, il diciannovenne egiziano brutalmente ucciso a luglio, per il cui omicidio sono in carcere Tito e Bob, al secolo Mohamed Ali Abdelghani, 26 anni, (Tito), difeso dall'avvocato Micaela Calzetta e Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, 27, (Bob), difeso dagli avvocati Salvatore Calandra ed Elisa Traverso.

Le indagini dei Ris, coordinate dalla pm Daniela Pischetola, si concentrano su eventuali tracce che possano essere collegate al delitto. Si tratta del terzo blitz dopo quelli nella barberia di Chiavari e quello nell'abitazione di via Vado, sempre a Sestri Ponente, dove sarebbe avvenuto il delitto e dove il corpo sarebbe stato messo in una valigia, prima di essere trasportato sul greto dell'Entella, dove è stato decapitato e mutilato delle mani.

Sul fronte dell'inchiesta, la procura sarebbe intenzionata a chiuderla a breve, senza la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Tito e Bob, rinchiusi in carcere a Biella e Cuneo. Il movente, valutate tutte le prove raccolte dai carabinieri del nucleo investigativo diretti dal comandante Michele Lastella, sembrerebbe quello legato alla sfera lavorativa.

Il giovane si sarebbe lamentato delle condizioni di lavoro e avrebbe detto ai due, rispettivamente vice titolare della barberia e fratello del titolare Ali, quest'ultimo ancora in Egitto e non indagato, che avrebbe lasciato il lavoro per andare a lavorare da un concorrente di Pegli, il quale è proprietario di un altro salone a Sestri.

Nelle scorse settimane la salma senza testa di Mahmoud era stata trasportata in Egitto, nella cittadina di Fayyum, dove vive la sua famiglia e dove si è tenuto il funerale.