Sospeso, così come prevede la legge Severino. E’ quanto la Prefettura di Cuneo ha disposto a partire da oggi (mercoledì 27 settembre) nei confronti del sindaco di Monteu Roero Michele Sandri in ragione della condanna penale pronunciata nei suoi confronti nei giorni scorsi.
Sandri, 49 anni, al suo terzo mandato alla guida del piccolo municipio della Sinistra Tanaro, era stato rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Asti con le ipotesi di reato di peculato, calunnia e simulazione di reato in relazione a una vicenda risalente al gennaio 2020.
Secondo la tesi portata avanti dal pubblico ministero Laura Deodato e accolta dal tribunale presieduto dal giudice Giorgio Morando, che ha condannato l’amministratore a una pena di 4 anni, il sindaco avrebbe in realtà simulato la rapina da lui denunciata il 28 gennaio 2020, quando il primo cittadino chiese l'intervento delle forze dell'ordine sostenendo che uno sconosciuto armato di una pistola lo avesse affrontato e minacciato nei pressi del municipio, costringendolo a entrare negli uffici comunali e a consegnargli i 3.200 euro in contanti contenuti nel fondo cassa comunale. Il rapinatore si sarebbe anche appropriato di due pistole in uso alla Polizia Locale del paese.
Fatti non veri, ha sostenuto la Procura e accertato il tribunale nel suo pronunciamento di prima istanza, per i quali è stato condannato anche il cantoniere del paese, il 61enne Mario Bordone, che sempre secondo gli inquirenti avrebbe garantito al sindaco la propria complicità nella denuncia della falsa rapina. Il dipendente comunale, difeso dagli avvocati Giorgio Scanavino e Morena Quadrumolo, protesta la sua totale estraneità a quanto contestatogli. E' stato assolto da due capi di imputazione sui quattro e condannato per gli altri a due anni e otto mesi di carcere.
Il processo aveva poi visto la costituzione di parte civile di un’impiegata del Comune, che il primo cittadino avrebbe calunniato indicandola agli inquirenti come possibile complice dei malviventi autori della rapina.
"Il nostro rispetto per l’operato della magistratura è come sempre massimo, ma non possiamo però che dissentire dalle conclusioni cui il processo è giunto – spiega l’avvocato Piermario Morra, difensore di Sandri –. Ciò che era cristallizzato nel fascicolo del pubblico ministero non è stato provato. Da parte nostra avevamo invece fornito elementi che creano una frattura. Il famoso sparo in aria denunciato dal sindaco è stato sentito anche da un’altra persona, che poi ha visto lo stesso sindaco correre, affaticato e spaventato dopo l'aggressione. Questo e altri sono elementi che dovevano e dovranno portare a un’altra valutazione. Di più, la stessa sentenza sostiene e rafforza la nostra tesi difensiva là dove assolve per due capi di imputazione la persona che l’accusa riteneva complice".
"Attendiamo le motivazioni – conclude il legale –, dopodiché presenteremo istanza affinché la corte d’appello possa valutare e apprezzare le ragioni del sindaco Sandri, che ha sempre dimostrato di essere un gentiluomo, un uomo per bene, che peraltro si è difeso nel processo, sempre presente in aula".
Nei giorni scorsi la condanna. Oggi la sospensione comunicata dalla Prefettura in osservanza al disposto della normativa in materia. L’Amministrazione del paese continuerà a operare col vicesindaco Roberto Fasano in funzione di reggente e con l’assessore Marco Ferrero. Classe 1974, Sandri era stato confermato sullo scranno più alto del municipio nella tornata amministrativa della primavera 2019, alla guida della lista Monteu Unita.
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