L’emergenza idrica è ormai cosa nota a Ponente e non solo. Durante i mesi estivi i Comuni hanno fatto tutto il possibile per evitare di rimanere a secco, tra chi ha vietato l’utilizzo nelle ore notturne e chi, invece, ha invitato la cittadinanza a un uso più consapevole. Il ‘secco’ è stato scongiurato, ma resta di fondo un elemento di allarme costante, specie guardando al futuro.
In questa situazione generale ogni occasione di spreco assume una certa importanza e balza immediatamente all’occhio. L’ultimo caso arriva da Coldirodi, in via Capitan Calvini, prima del sottopasso del casello dell’autostrada, dove da settimane l’acqua cola da un muro. Il tempo prolungato è testimoniato dalla formazione di muffa che, ormai, è ben visibile e sedimentata. Si parla di mesi, ormai.
“Ad agosto ho chiamato due volte il numero verde di Rivieracqua per segnalare questa perdita - commenta il consigliere comunale Roberto Rizzo, residente a Coldirodi e portavoce della comunità collantina - hanno detto che avrebbero provato a segnalare la cosa, ma al momento nessuno è intervenuto”.
La perdita di Coldirodi rappresenta un doppio problema: da un lato c’è l’elemento sempre valido dello spreco, dall’altro quello della stabilità del muro e del terreno. L’infiltrazione, infatti, rischia di andare a minare la resistenza della struttura che, costantemente inumidita e ora anche attaccata dalla muffa, rischia di perdere solidità. E, di certo, il fragile territorio del Ponente non ha bisogno di un’altra frana.
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