Il Nazionale

Cronaca | 15 settembre 2023, 12:40

Processo Scagni, la procura chiede l'ergastolo "Agì con lucida intenzione"

Tensioni in aula tra l'avvocato del marito e i genitori. Il padre allontanato dall'aula

Processo Scagni, la procura chiede l'ergastolo "Agì con lucida intenzione"

La pm Paola Crispo ha chiesto l'ergastolo per Alberto Scagni. La richiesta è arrivata al termine della lunga requisitoria con cui la titolare dell'inchiesta sull'omicidio di Alice Scagni ha messo la parola fine, prima della sentenza fissata al 28 settembre, sul caso.

Per Crispo, Alberto Scagni, che il primo maggio 2022 aveva ucciso la sorella Alice con venti coltellate, agì "con la piena coscienza e volontà, lucida intenzione di provocare la morte della sorella Alice.E per questo deve essere condannato all’ergastolo".

Durante l'udienza di questa mattina non sono mancati momenti di tensione dopo le dichiarazioni dell'avvocato della parte civile Simone Vernazza, che rappresenta il marito di Alice, Gianluca Calzona, il quale ha usato parole critiche nei confronti dei genitori di Alice e Alberto. Riferendosi all'epilessia di cui soffre Alberto, Vernazza ha dichiarato che "non si cura con la cannabis e con il vino bianco che produce il padre". Parole che hanno provocato la reazione dei genitori, il padre è stato allontanato dall'aula.

A quel punto ha preso la parola Alberto Scagni, il quale ha voluto precisare che "la cannabis viene usata per la cura dell'epilessia" e che il padre Graziano produce vino rosso. L'imputato si è poi rivolto al giudice chiedendo se avesse letto la sua memoria difensiva, memoria che da quanto risulta non conterrebbe elementi utili ai fini del processo e di cui il suo avvocato Mirko Bettoli era all'oscuro fino a questa mattina.

Il processo ruota attorno alla semi infermità di Alberto. Per la procura Alberto è lucido, ma per il gip è seminfermo. Per la pm Scagni è perfettamente lucido.

La parte civile ha chiesto l'ergastolo con una provvisionale oltre

Francesco Li Noce

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