Ore difficili quelle vissute nel pomeriggio di giovedì scorso (31 agosto) dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale "Giuseppe Montalto" di Alba. La struttura era salita agli onori delle cronache già nei primi giorni del luglio scorso, quando un detenuto in regime di semilibertà – Giastin Stentardo, nomade residente ad Asti con alle spalle numerosi precedenti per truffa e rapina – aveva approfittato della temporanea apertura dei cancelli legata all’ingresso di un altro detenuto, per darsi alla macchia.
Giovedì un nuovo fatto ora segnalato dall’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (Osapp), che parla di "serie di eventi che hanno messo a rischio la sicurezza all’interno dell’istituto".
"Verso le 13.30 - riporta il sindacato – un detenuto trentenne, il cui nome non è stato reso pubblico, si è diretto verso il campo sportivo della struttura, dove ha volontariamente appiccato il fuoco a sterpaglie e residui vegetali adiacenti al muro di cinta. L’incendio ha rapidamente coinvolto diverse zone del campo sportivo, generando una fumosità intensa. Il personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto prontamente per fermare l’internato e lo ha invitato a uscire dal campo sportivo per permettere l’estinzione degli incendi e salvarlo dall’intenso fumo generatosi. Tuttavia, l’internato non ha fornito spiegazioni logiche per il suo gesto, limitandosi a dichiarare di sentirsi preso in giro e di aver reagito a modo suo. Le cose sono precipitate quando il detenuto si è fermato di fronte al portone d’ingresso del reparto detentivo e ha manifestato con determinazione l’intenzione di non voler rientrare rientrare. Un ispettore di Polizia Penitenziaria ha tentato di persuaderlo a rientrare, ma l’internato si è ribellato, spingendo l’Ispettore e rivolgendo minacce di morte nei suoi confronti".
Nel tentativo di fuggire, prosegue il racconto, l’internato avrebbe anche cercato di approfittare di un’apertura del passo carraio per il passaggio di un detenuto semilibero interno. "L’apertura alternata delle porte – si spiega – ha però impedito che potesse raggiungere l’area esterna del carcere. Il personale penitenziario è intervenuto prontamente, bloccando il detenuto nello stesso passo carraio".
Durante il tentativo di rientrare l’internato ha poi prima afferrato una pedana di legno lanciandola contro il personale di Polizia Penitenziaria. Successivamente è rientrato nel reparto, dove ha continuato a opporsi alla resistenza e alle richieste di collaborazione, arrivando a minacciare di morte anche il medico del carcere, giunto sul posto per prestare assistenza medica. "Solo grazie all’intervento determinato del personale di Polizia Penitenziaria, alle ore 17.45 il detenuto ha fatto rientro nella sua cella", registra l’Osapp, che esprime il suo plauso e riconoscimento al personale di Polizia Penitenziaria "per la straordinaria gestione di una situazione estremamente difficile".
"Nonostante le circostanze avverse e pericolose – prosegue il sindacato –, il personale di Polizia Penitenziaria ha risposto con prontezza e fermezza, riuscendo a contenere l’incidente e a riportare il detenuto sotto controllo. La situazione avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se non fosse stato per la loro azione rapida e coraggiosa. Il coraggio e la dedizione dimostrati dal personale di Polizia Penitenziaria sono esempi lodevoli del loro impegno nel garantire la sicurezza all’interno delle strutture carcerarie, nonostante le sfide e le situazioni ad alto rischio a cui spesso sono chiamati ad affrontare".
Cronaca | 04 settembre 2023, 09:25
Pomeriggio di tensione nel carcere di Alba: internato provoca incendio e minaccia polizia penitenziaria e medico
Protagonista un trentenne, che avrebbe anche cercato di darsi alla fuga approfittando di un’apertura del passo carraio per il passaggio di un detenuto semilibero interno
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