Aveva trovato riparo presso la cappella di San Bernardo, Sacha Chang, il 21enne olandese, ricercato per duplice omicidio tra i boschi di Montaldo Mondovì e Torre.
E proprio trea i boschi di un castagneto, all'interno di un territorio privato, si è conclusa la sua fuga, durata due giorni e due notti tra i boschi del Monreglaese.
Chang è stato trovato grazie alla collaborazione degli uomini dell'Arma dei Carabinieri che si sono avvalsi dall'ausilio delle squadre dei cacciatori locali e della loro conoscenza del territorio.
Chang è stato ritrovato nudo, con graffi ed escoriazioni, il personale medico del 118 giunto sul posto ha prestato le prime cure, poi, è avvenuto il traferimento all'ospedale Regina Montis Regalis, dove l'uomo è stato visitato e sottoposto ad accertamenti e al tossicologico.
L'arrivo del giovane al Regina Montis Regalis di Mondovì
Una pagina amara nella storia di Montaldo Mondovì e dei comuni limitrofi dove mai si era avvenuto niente di simile e dove la comunità olandese è ben voluta e perfettamente integrata, come racconta il sindaco, Giovanni Balbo.
"Finalmente si sono concluse le ricerche - commenta il primo cittadino - "Grazie ai cacciatori e ai Carabinieri che hanno lavorato senza sosta per riportare la serenità sul nostro territorio. Un brutto capitolo per la storia del nostro paese. Vorrei che fosse chiaro che tutti gli stranieri e in particolare gli olandesi con la loro presenza sono un punto di forza per noi. Persone buone, come Bert, che aveva sistemato la sua casa e voleva creare una piscina da condividere con la gente del posto, una persona squisita, che ci mancherà."
"Un ragazzo disperato non rispondeva neanche, nemmeno in olandese" - racconta Piercarlo Negro, cacciatore della squadra di ricerca - "Come abbia fatto scalzo e sena vestiti a resistere in questi boschi fra i rovi non so. Tremava seduto su quella panchina, era completamente nudo, dormiva. Unca cosa cosi non la dimenticherò più, faceva una gran pena, è evidente che fosse problematico. Non ha avuto reazioni, non riusciva neanche a muoversi. Dal posto da dove è partito non riuscite a immaginarvi in che posti è passato. Un plauso alle forze dell'ordine per l'umanità con la quale hanno agito, anche se si tratta di un puliriomicida".
"La zona era molto estesa per questo serve chi conosce il territotio." - ci spiegava questa mattina Emiliano Negro, presinde di Federcaccia Mondovì - "Siamo contanti di aver collaborato in sinergia con l'Arma dei Carabinieri. La squadra era formata da dieci uomini: Giuseppe Barattero, Claudio Bonada, Giuseppe Castellino, Oscar Rigoletto, Emiliano Negro, Piercarlo Negro, Corrado Ugo Lingua, Alessandro Caramello, Mauro Porta e Germano Tagliatore".
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