Sono ancora reclusi presso la casa circondariale di Cuneo i due giovani che i Carabinieri di Saluzzo hanno tratto in arresto al termine della serata brava di cui si sarebbero resi protagonisti l’8 luglio scorso.
L’udienza di convalida tenuta nei giorni successivi all’arresto in flagrante ha portato il giudice per le indagini preliminari Alberto Boetti a confermare nei loro confronti la misura della custodia cautelare.
Accuse pesanti, quelle sulla base delle quali il sostituto presso la Procura di Cuneo Pier Antonio Stea procede nei confronti dei due giovanissimi, indagati per rapina pluriaggravata, tentata rapina pluriaggravata e lesioni personali.
Si tratta di un 18enne e un 19enne, entrambi cittadini italiani, il secondo ultimogenito di una famiglia di origine maghrebina da anni stabilitasi nel Cuneese e ben inserita in città.
Ancora impegnati a terminare gli studi superiori dopo alcune interruzioni, i ragazzi sono ben conosciuti nel piccolo contesto della realtà saluzzese dove, stando ai primi riscontri raccolti nei loro confronti, risulterebbero far parte di un gruppo possibile protagonista di alcuni episodi che, ancora prima di quello che ha portato al loro arresto, stavano recando qualche apprensione sotto il profilo della sicurezza pubblica nella altrimenti placida realtà del centro storico cittadino. Da qui i riferimenti alla "movida violenta" coi quali le forze dell’ordine avevano accompagnato la notizia dell’arresto.
Secondo la ricostruzione ora oggetto delle verifiche in corso da parte degli inquirenti, nella serata di quel sabato di inizio luglio i due si sarebbero introdotti col volto travisato in un'abitazione privata, da loro conosciuta per aver ospitato in precedenza un comune conoscente. Avevano sorpreso nel sonno il suo nuovo inquilino costringendolo poi con la minaccia a consegnare quel poco denaro che questi teneva in casa. Ne sarebbero usciti con un bottino irrisorio, poche decine di euro, sottratti però con modalità sufficienti a integrare l’ipotesi di reato della rapina. Fattispecie che, se aggravata (nel caso dal travisamento del volto), prevederebbe in caso di condanna una pena compresa tra i 6 e i 20 anni di reclusione.
Fuggiti poi per le vie del centro storico, sempre col volto travisato, i due avevano tentato una seconda rapina, questa volta ai danni di un passante, desistendo per le urla e le richieste di aiuto partite da un'altra persona passata per caso sul posto. Da qui l’allarme ai Carabinieri che, attivato il dispositivo di pronto intervento, li fermavano e traevano in arresto mentre questi avevano ingaggiato una violenta lite coi clienti di un vicino locale pubblico.
Di fronte al Gip, solo il 18enne, maggiorenne da pochi mesi, ha sostanzialmente ammesso di aver preso parte a quella per certi versi grottesca scorribanda. Un’azione che il ragazzo potrebbe aver messo in atto sotto l’effetto di sostanze – verosimilmente un mix di alcol e farmaci –, che lo avrebbero indotto ad agire sulla base di una rappresentazione distorta della realtà. Il suo legale, l’avvocato Antonio Vallone del foro di Torino, confida che sviluppi delle indagini possano portare a una revisione della custodia cautelare in carcere con una misura meno afflittiva, considerata anche la giovane età del ragazzo, bisognoso di un percorso di recupero difficile da immaginare in una struttura detentiva. L’auspicio già rappresentato dal difensore è quello di un possibile affidamento a una struttura sanitaria territoriale.
Diversa la posizione assunta dall’altro giovane agli arresti. Sin dal primo momento il 19enne ha infatti negato di avere partecipato alla rapina, fornendo una versione di come sarebbe andata la serata che non corrisponde alla dinamica dei fatti come finora emersa. "Il mio assistito si dichiara estraneo a quanto lui contestato. Stiamo compiendo ricerche e vagliando elementi che possano dimostrare la sua posizione", spiega il suo legale, l’avvocato saluzzese Fabrizio Filipponi, intenzionato, tra le altre cose, a provarlo richiedendo l’acquisizione dei filmati dagli impianti di video-sorveglianza presenti in zona.
Commenti